Sardegna

Mattarella a Sassari per cerimonia ricordo Cossiga

Il presidente all'Università poi, in forma privata, al cimitero

Redazione Ansa

di Gian Mario Sias

“Francesco Cossiga fronteggiò l’attacco terrorista alla Repubblica e difese le istituzioni democratiche con il consenso del Parlamento, nel rispetto dello Stato di diritto e cercando di preservare, come bene indispensabile, l’unità delle forze democratiche nella lotta al terrore e all’eversione”. La lettura che dà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, su vicende storiche di cui è stato protagonista Francesco Cossiga, il suo predecessore al quale oggi Sassari e la sua Università hanno dedicato una giornata di studio per commemorarne la figura a dieci anni dalla scomparsa, indirizza il dibattito lungo un binario tutt’altro che banale e cerimoniale.

Sono affermazioni nette, quelle del Capo dello Stato, secondo il quale anche nel momento più acceso dello scontro tra lo Stato e le Br il secondo presidente della Repubblica nato a Sassari e formatosi nell’ateneo sotto casa seppe fare “ricorso a norme e strumenti nuovi, ma sempre iscritti nel solco della difesa dei valori e dell’ordine costituzionale”. Di fronte a una platea ridotta numericamente dalle prescrizioni anti Covid, ma qualificata dalla presenza di rappresentanti del governo, del Parlamento, delle istituzioni regionali e territoriali, delle forze armate e della galassia accademica, Mattarella mantiene la sua proverbiale sobrietà ma non si sottrae a un’analisi dal chiaro sapore politico. “Il contrasto alle vulgate insurrezionaliste, così come alla inaccettabile predicazione equidistante di fautori del «né con lo Stato, né con le Br», fu da parte di Cossiga sempre netto e scevro da ipocrisie e opportunismi».

Atterrato alle 10.30 ad Alghero, Sergio Mattarella è arrivato all’Università di Sassari intorno alle 11. Dopo aver ricevuto i saluti del sindaco Nanni Campus e del presidente della Regione Christian Solinas, ha ascoltato le parole dedicate al “Cossiga pensiero” da Massimo Carpinelli, rettore dell’ateneo sassarese. Poi ha preso la parola e per oltre un’ora ha celebrato la figura dell’ottavo presidente nella storia della Repubblica italiana, senza trascurarne le origini e il legame con la sua terra, ma anche la visione estremamente globale della realtà e dei fenomeni che hanno caratterizzato l’oltre mezzo secolo di storia che Francesco Cossiga ha vissuto da assoluto protagonista della scena politica italiana e internazionale.

“Ricordare Francesco Cossiga nell’Università che lo vide studente e poi docente è un omaggio alle sue radici umane e intellettuali e allo spessore con cui si è reso protagonista della vita istituzionale del Paese”, ha detto tra l’altro il presidente. “Ma è anche un tributo all’Università di Sassari, l’unica in Italia a potersi vantare di aver avuto nel proprio corpo docente due presidenti della Repubblica”, ha proseguito, ricordando anche Antonio Segni. Ai due predecessori sassaresi, Mattarella ha dedicato l’ultima parte della sua visita in città, concedendosi qualche minuto di raccoglimento sulla bara di entrambi, all’interno del cimitero comunale, blindato per consentire al presidente un momento di preghiera in forma privata. “Il legame tra Cossiga, Sassari e la Sardegna è sempre stato forte e profondo, andando ben oltre la pur rilevante dimensione familiare e affettiva”, ha detto ancora Mattarella nel suo intervento in Aula Magna.

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