Sardegna

Cinema: nelle sale Assandira di Mereu, "cast azzeccato"

Prima regionale a Cagliari con regista e attori

Redazione Ansa

Una tragedia epica in una Sardegna arcaica contaminata dalla modernità. Prima regionale a Cagliari per "Assandira" di Salvatore Mereu, da ieri nelle sale italiane, fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. Lunghi applausi al termine della proiezione alla Manifattura Tabacchi alla presenza del regista e del cast. Successo annunciato e sold out fino a domenica per il film ispirato all'omonimo romanzo dell'antropologo e scrittore Giulio Angioni, con un protagonista d'eccezione: Gavino Ledda, l'autore di "Padre Padrone", nel ruolo di Costantino Saru.

Un'interpretazione intensa e emozionante, nella sobrietà dei gesti e delle parole, nel logudorese di Siligo, intramezzato dall'italiano, della figura enigmatica del pastore, incarnazione del dolore per la perdita del figlio. "Fare questo personaggio non era facile, ma lui (Salvatore Mereu, ndr) è stato bravo a tirarlo fuori", racconta lo scrittore-poeta. Nel volto segnato, nel corpo esile e forte di Costantino Saru si riflette una storia di servitù millenaria, ma anche di dignità e orgoglio: "Assandira" è un noir, il racconto di una morte misteriosa tra le fiamme dell'incendio che distrugge l'agriturismo e la vita di Mario, (Marco Zucca), e stravolge il destino del padre e di un figlio non ancora nato.

Fuoco e acqua, elementi purificatori, per la fine di un sogno: trasformare una vecchia proprietà in un'attrattiva turistica, in cui far rivivere per gli stranieri del Nord Europa l'immagine di una Sardegna arcaica. Costantino accetta, per amore del figlio Mario, di ritorno dalla Germania, dove è emigrato e fa il cameriere, di recitare in una bizzarra parodia di se stesso, nel ruolo del pastore, si lascia persuadere dal giovane e dalla nuora, Grete, Anna König, nell'illusione di dare continuità alla stirpe.

La verità emerge alla fine del lungo interrogatorio da parte di un magistrato (Corrado Giannetti) sulle circostanze che hanno portato al rogo: in un lungo flashback Costantino Saru ripercorre quei giorni cruciali e drammatici, il ricordo della moglie morta, l'adesione al progetto per il bene della famiglia, le incomprensioni, le speranze per il futuro. Sulla vicenda incombe un clima da catastrofe biblica, il diluvio, capace di cancellare il male ma non i ricordi, dolci o amari. "La scelta del cast mi ha dato una gioia intima - confessa Mereu - dai primi ciak ho capito che ci ho visto giusto".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it