Sardegna

Coronavirus: rischio chiusura anticipata hotel Sardegna

Appello presidente Federalberghi Paolo Manca, "Isola è sicura"

Redazione Ansa

di Fabrizio Fois

La Sardegna sempre più osservata speciale per i casi Covid "di rientro" dalle località di vacanza. Centinaia di persone - 52 solo in Puglia - trovate positive al virus di ritorno dall'Isola, che prepara la sua mossa per far ripartire in sicurezza i turisti e quei lavoratori che hanno effettuato il tampone rinofaringeo e che si trovano ancora in isolamento nei luoghi di villeggiatura. Un vero e proprio ponte aereo e navale con mezzi dedicati a ospitare chi è in quarantena perché positivo ai test o risulta tra i "contatti stretti".

Il piano viene predisposto in queste ore dalla Protezione civile su proposta del coordinatore dell'Unità di crisi del nord Sardegna, Marcello Acciaro, e ora passerà al vaglio delle autorità sanitarie per il via libera definitivo. Da lunedì prossimo, intanto, la Sardegna potrà avere una garanzia in più per chi arriva imbarcandosi al porto di Civitavecchia: qui, infatti, verranno effettuati su chi parte test gratuiti su base volontaria. Un po' quello che aveva chiesto il governatore Christian Solinas a maggio, quando, finito il lockdown, l'Isola si apprestava ad accogliere i vacanzieri. Allora il presidente della Regione aveva proposto test per tutti gli arrivi, ma aveva subìto lo stop dal Governo. Ora rilancia la sua proposta respingendo al mittente gli "attacchi mediatici" che sono piovuti addosso alla Sardegna: "è una vergognosa strumentalizzazione contro l'Isola e contro il settore turistico-ricettivo - ha detto - Se vogliamo analizzare i numeri, i presunti contagi in discoteca sono una minima parte rispetto al complesso dei positivi". Intanto, sugli hotel e i camping piovono le disdette, nonostante il presidente di Federalberghi ribadisca che la Sardegna è sicura e che il "clamore mediatico" è "ingiustificato".

Il rischio è che gli alberghi con meno del 35% di prenotazioni chiudano in anticipo la stagione, già a metà settembre, lasciando a casa i dipendenti. Un danno calcolato in milioni di euro dalla Faita, la federazione dei camping, che sollecita Solinas perché tuteli l'immagine dell'Isola "in tutte le sedi". Contestualmente prosegue lo screening tra il personale dei locali e il tracciamento dei vacanzieri della movida nel nord Sardegna, dopo i casi al Billionaire e in altri locali. Al Phi Beach di Baja Sardinia sono risultati positivi al Covid 21 dipendenti. Un caso si registra anche tra lo staff della discoteca Luna Club di San Teodoro, sempre in Gallura. Trema anche il nord ovest dell'Isola, con alcuni casi sospetti in un resort di Alghero, dove sono partiti i test.

   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it