Sardegna

Fabbrica bombe in Sardegna, ipotesi mercato europeo e Nato

Incontro a Cagliari per scongiurare tagli a lavoratori Sulcis

Redazione Ansa

Il Ministero della Difesa si sta impegnando per allargare le attività di Rwm, la fabbrica di bombe di Domusnovas nel Sulcis, nel sistema di Difesa dello Stato Italiano all'interno del contesto europeo e della Nato per cercare di scongiurare i tagli al personale annunciati dall'azienda in seguito al blocco delle vendite di armi verso i paesi arabi, deciso dal Parlamento. E' quanto emerso davanti al prefetto di Cagliari in un incontro al quale ha partecipato il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi. La riunione con i sindacati si è svolta a pochi giorni dalla decisione della Rwm di attivare le procedure per la cassa integrazione per tutti i lavoratori e di non rinnovare il contratto a ottanta operai. "A cui si aggiungono - dicono le Rsu e Filctem-Cgil Femca-Cisl - i 110 già espulsi dal lavoro a ottobre 2019. E a questi si vanno a sommare i lavoratori dell'indotto".
    Tutti d'accordo: ora comincerà il giro delle istituzioni potenzialmente coinvolte nella vicenda e in grado di dare una mano - assessorati regionali, Mise, ministero del Lavoro e della Difesa - e poi si convocherà una unica riunione per fare il punto della situazione e trovare una soluzione.
    Le decisioni della Rwm sono state rese note la scorsa settimana. Per l'azienda i mancati rinnovi e gli ammortizzatori sono giustificati dal fatto che dopo il 31 luglio a Domusnovas rimarrà ben poco da fare. L'azienda ha anche confermato la volontà di continuare con gli investimenti. "Confermo la massima attenzione da parte del Ministero della Difesa, a partire dal Ministro Lorenzo Guerini, sulla vertenza Rwm, già dal settembre 2019 - spiega Calvisi - Ritengo, inoltre, indispensabili ulteriori interlocuzioni con tutte le Istituzioni coinvolte, assessorati regionali competenti, Mise, Ministero del Lavoro e naturalmente quello della Difesa, al fine di creare percorsi condivisi sulla prospettiva attuale e futura dell'Azienda, a tutela dei lavoratori e delle loro famiglie".
   

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