Sardegna

Università di Cagliari quinta tra i grandi atenei

Del Zompo, continua percorso di crescita costante nel tempo

Redazione Ansa

L'Università degli Studi di Cagliari è quinta nella tradizionale classifica stilata dal Censis per Repubblica. L'istituto di ricerca socio-economica divide come sempre in cinque categorie le Università in base al numero degli iscritti: mega atenei statali (oltre 40mila iscritti), grandi atenei (tra 20mila e 40mila), medi (tra 10mila e 20mila), piccoli (fino a 10mila iscritti) e politecnici. Tra quelli grandi, soltanto quattro fanno registrare quest'anno punteggi migliori dell'ateneo cagliaritano, che si fa notare - in particolare - alla voce borse di studio (110 punti, che la piazzano al primo posto in questo segmento di classifica), seguono comunicazione e servizi digitali (94), strutture (86), occupabilità (83), servizi (81), infine internazionalizzazione (77).
    "L'ateneo cagliaritano continua il suo percorso di crescita costante nel tempo - è il commento di Maria Del Zompo, rettrice dell'Università di Cagliari - e mantiene alto il suo valore nonostante i suoi competitor siano tutti atenei di altissimo profilo: questo non può che farci piacere, ma anche riempirci di orgoglio. Sappiamo che c'è ancora tanto da fare per migliorare ulteriormente. Ma constatare che il lavoro di squadra di tutte le componenti produce un importante e costante miglioramento su tutti i parametri ci rende ragione sulla politica di crescita attuata dagli organi di governo dell'Università di Cagliari a cui va il mio primo ringraziamento".
    Una buona notizia anche in vista del prossimo anno accademico. "Sono oltremodo contenta che gli studenti che scelgono il nostro ateneo - spiega Del Zompo - e le loro famiglie, verifichino la bontà delle loro scelte. Posso solo dire che il senso di appartenenza è finalmente radicato e che l'ateneo continuerà nel suo percorso di innovazione e di miglioramento della qualità della didattica e della ricerca, dei servizi offerti e del rapporto con il territorio".

SASSARI SECONDA TRA MEDI ATENEI. Per il Censis l'Università di Sassari è seconda tra i 17 atenei medi statali italiani. Quarta appena un anno fa, l'Università sassarese migliora la sua performance assoluta grazie alla crescita di una serie di indicatori come servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, strutture disponibili, comunicazione e servizi digitali, livello di internazionalizzazione e occupabilità dei laureati. Dopo Trento, in vetta con 98.7 punti, Sassari sale sul secondo gradino del podio con 96 punti, eccellendo in particolare nei punteggi relativi a Borse, Strutture - col punteggio più alto in Italia - Comunicazione e servizi digitali e Internazionalizzazione. Complice anche la condizione generale del mercato del lavoro in Sardegna, il dato meno felice è quello relativo all'indice di Occupabilità dei laureati.

Tra i corsi di laurea ottima prova per i corsi triennali di Architettura, che per il settimo anno consecutivo si confermano ai vertici in Italia, preceduti solo da Ferrara, Venezia e Politecnico di Milano. Molto bene anche Veterinaria, terza dopo Padova e Bologna. Da sottolineare il quinto posto di Medicina, che passa dal quinto al secondo posto e si insedia alle spalle di Padova. Rispetto a un anno fa, passa da 94 a 104 punti l'indicatore sul sostegno agli studi sotto forma di borse per gli studenti. I servizi gestiti dall'Ersu, a iniziare da mensa e alloggi, passano da 79 a 85 punti. Migliora di un punto, da 89 a 90, l'impegno per l'internazionalizzazione. E progredisce il fattore occupabilità grazie al potenziamento del sistema di job placement e all'intensificazione dei rapporti col modo delle imprese.

"Nonostante le difficoltà quotidiane e la drammaticità del periodo, l'Università di Sassari è nei piani alti della classifica Censis - commenta con soddisfazione il rettore Massimo Carpinelli - questi numeri certificano che l'ateneo, bene prezioso e irrinunciabile per il territorio, è in salute. Mi auguro possa essere gestito e custodito al meglio da chi mi succederà". 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it