Sardegna

Fase 3: salva-imprese, opposizione promette battaglia

"Nessun ostruzionismo ritardi centrodestra, norma va migliorata"

Redazione Ansa

Opposizione pronta a dare battaglia sul salva-imprese, il disegno di legge della Giunta che stanzia 160 milioni a sostegno di lavoratori e aziende e che approderà in Aula lunedì 13 luglio alle 16. I capigruppo Gianfranco Ganau (Pd), Desirè Manca (M5S), Francesco Agus (Progressisti) e Eugenio Lai (Leu), in sostituzione di Daniele Cocco, da una parte hanno invocato una serie di interventi migliorativi (più risorse per il turismo e per il fondo Resisto), dall'altra hanno rispedito al mittente le accuse di "perditempo" e "ostruzionismo", rivolte da parti del centrodestra.

"Il ritardo con il quale si procede per gli aiuti al sistema economico sardo - attacca Ganau - sono tutti della Giunta e della sua maggioranza, lunedì saremo in Aula con una serie di proposte migliorative per tentare di dare ai sardi le risposte che attendono da mesi". "L'esecutivo - ricorda Desirè Manca - ha impiegato 132 giorni per portare in Aula il testo dove sono inseriti norme e aiuti che niente c'entrano con le difficoltà e i drammi provocati dalla pandemia". Secondo Eugenio Lai, "il centrodestra cerca di scaricare sulle minoranze le responsabilità e i ritardi che gli appartengono, per provare a nascondere le divisioni interne e le spaccature tra e nei partiti che la compongono".

Calendario alla mano, Francesco Agus, afferma: "Il ddl 162 è stato approvato dalla Giunta lo scorso 17 aprile ma è stato trasmesso al Consiglio soltanto un mese fa, con una formulazione irricevibile per la stessa maggioranza che, infatti, l'ha riscritto in commissione". Nel mirino di centrosinistra e pentastellati: l'ipotesi di un click day per catturare gli aiuti, la scarsa efficacia e la poca tempestività della maggior parte delle misure proposte e in particolare, gli stanziamenti per i proprietari dei cavalli (450 euro a puledro), i fondi per gli indigenti destinati però alle imprese di trasformazione del latte (5 milioni) e la scarsità di risorse per la Cultura, gli operatori culturali e dello spettacolo.

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