Sardegna

Show del Cagliari, Torino battuto 4-2

Sardi inseguono Europa, ai granata non bastano Bremer e Belotti

Redazione Ansa

di Stefano Ambu

Il Cagliari prova a correre e ad inseguire soddisfazioni ed Europa, il Toro si ferma dopo la vittoria di Udine. Alla Sardegna Arena finisce 4-2 per i rossoblù di Zenga. Il cuore del secondo successo consecutivo è a centrocampo: insieme ai due mediani Nandez e Rog, ora Zenga ha anche Nainggolan. Ed è gente che non solo fa diga, ma che quando riparte sa sempre cosa fare. Il Ninja, anche se a mezzo servizio, fa paura anche quando gioca a un tocco. Non è un caso che tra i marcatori finiscano proprio Nandez e Nainggolan. Più un Simeone in forma strepitosa: segna ogni partita ed ora è a quota nove gol. E Joao Pedro, freddo nel rigore che ha riportato gli ospiti a meno due. Male il Torino. Longo chiede manovra e bel gioco. Ma a volte sembra che manchi il cuore. Quando i granata lo ritrovano sfiorano la clamorosa rimonta con Bremer e il solito Belotti. Ma troppi alti e bassi: difficile rimettere in piedi una gara compromessa a inizio partita con la difesa troppo e subito dopo la ripresa. La Sardegna Arena prova per la prima volta la sensazione del tutto vuoto: il club riempie curva e distinti di bandierine con i Quattro mori. Come dire: tutta l'isola è comunque con la squadra. Longo non cambia niente rispetto alla gara con l'Udinese in difesa e a centrocampo. Davanti però non c'è Zaza, infortunato. E c'è la chance per Aina sulla fascia sinistra con Belotti punta centrale, Edera largo sulla destra e Berenguer qualche metro più dietro a fare movimento partendo da sinistra. Per il Cagliari le sorprese sono Nainggolan (reduce dall'infortunio che gli ha fatto saltare Verona e Spal) e Carboni, classe 2001, al suo esordio da titolare. Sembra più aggressivo il Toro che tira due volte. Ma al 12' invece passa il Cagliari: corta respinta della difesa su calcio d'angolo e Nandez, non ha esitazioni a provare il destro al volo appena fuori dall'area. Tiro teso e Sirigu, coperto dal mucchio, vede la palla solo all'ultimo secondo. Raddoppio thrilling al 17': scappa bene Lykogiannis sulla sinistra dopo una bel contropiede. E il greco non sbaglia l'assist per Simeone, gol a porta vuota. L'arbitro annulla per fuorigioco su segnalazione dell'assistente. Ma poi c'è il Var: due a zero. Per il Cholito terzo gol in tre partite: nove reti in campionato. Torino che deve ricominciare la sua partita partendo da meno due. E nella seconda metà del primo tempo riesce comunque a prendere campo e fiducia. Emblematica l'azione che porta Belotti solo davanti a Cragno al 37': il bomber trova però Cragno a sbarrargli la strada con una paratona. Torino però che soffre il contropiede. Ad esempio quando entra in crisi sulla fuga a due di Nandez e Simeone. L'arbitro dà il rigore per un intervento tra spalla e braccio di Nkoulou. Ma questa volta il Var aiuta i granata: niente penalty: è spalla, non braccio. Ma il tre a zero arriva al 1' della ripresa: manovra verticale convinta e lineare con palla a Nianggolan troppo solo fuori dall'area. Per il Ninja è un tiro da tre senza nessuno che lo contrasti: la palla finisce all'angolino. Poi il Toro, dopo l'uscita del Ninja nel Cagliari, si fa trascinare a sinistra da Ansaldi. E mettendo palle nel mezzo arriva a meno uno con Bremer e Belotti. Ma c'è un cambio buono anche per il Cagliari: Pellegrini viene steso in area da Nkoulou. E Joao Pedro va a 17 gol con il rigore che chiude la partita.

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