Sardegna

Migranti: rivolta nel Cpr di Macomer, uomo si cuce la bocca

Altri sul tetto contro condizioni di vita dentro la struttura

Redazione Ansa

Rivolta nel Cpr di Macomer, il primo in Sardegna ricavato dall'ex carcere di Bonu Trau e già al centro di polemiche e tensioni. Ieri pomeriggio, secondo quanto riferisce il quotidiano L'Unione Sarda, un gruppo di migranti ha inscenato una protesta contro le condizioni di vita all'interno della struttura dove sono ospitati gli irregolari in attesa del rimpatrio. Il culmine della ribellione quando un uomo si è cucito le labbra ed è stato trasferito in infermeria. Altri invece sono saliti sul tetto urlando slogan. Le forze dell'ordine, carabinieri, polizia e guardia di Finanza, hanno lavorato a lungo per riportare la calma. Nessun commento ufficiale da parte della Prefettura di Nuoro, responsabile della sicurezza del centro. Aperto nel gennaio scoro, il Cpr ospita attualmente 50 migranti.

ZOFFILI (LEGA) PORTA IL CASO IN PARLAMENTO - I disordini al Cpr di Macomer arrivano in Parlamento con il deputato e commissario regionale della Lega in Sardegna, Eugenio Zoffili, che annuncia una interrogazione alla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese e sollecita un sopralluogo della Bicamerale "per fare chiarezza". "Ho appreso dalle notizie di stampa che è scoppiata l'ennesima rivolta all'interno del Cpr - scrive Zoffili che è anche presidente del Comitato parlamentare sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol e di controllo in materia di immigrazione - durante la quale diversi ospiti avrebbero inscenato proteste, salendo sul tetto della struttura, e uno di loro pare sia arrivato addirittura a cucirsi la bocca. Non si tratta di un episodio isolato - sottolinea il deputato - ma ne ricorda altri già avvenuti all'interno della medesima struttura, con la precedente sommossa risalente a solo un mese fa. Credo sia indispensabile fare immediata chiarezza su una situazione che appare potenzialmente esplosiva, ancora di più in questo periodo di emergenza sanitaria, per cui mi attendo una pronta risposta da parte del ministro".

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