Sardegna

Hotel pronti a riaprire, "ma ora servono i turisti"

Con clienti locali solo 1% fatturato, attesa per voli dal 15/6

Sardegna albergo Costa Smeralda

Redazione Ansa

Quasi impossibile riaprire da subito le prenotazioni negli alberghi della Sardegna per la stagione estiva, senza andare in perdita. Gli albergatori sono pronti alla ripartenza: si sono preparati Fase 2 prevedendo i più stringenti protocolli di sicurezza sia per quanto riguarda gli assembramenti che per la sanificazione, delle camere in primis, ma anche di corridoi, ascensori e altri spazi comuni. Ora però per poter riprendere l'attività ricettiva servono i turisti. E non bastano solo quelli sardi.

"Gli alberghi non sono mai stati chiusi, almeno quelli che lavorano tutto l'anno e che hanno ospitato le persone autorizzate a spostarsi durante il lockdown - dice all'ANSA il presidente di Federalberghi Sardegna Paolo Manca - gli altri restano per il momento chiusi alla clientela e probabilmente riapriranno dopo la prima metà di giugno, quando ci saranno i voli nei tre scali sardi. Bisogna ricordare - spiega Manca - che il fatturato del turismo locale incide solo per l'1% dell'intero fatturato di stagione, anche se le presenze rappresentano l'8% e gli arrivi il 12%. In questo caso molti clienti sono lavoratori che si spostano da nord a sud dell'Isola".

Nel frattempo i titolari degli hotel attendono di capire quali saranno le regole per il cosiddetto 'passaporto sanitario' che verrà rilasciato a chi arriva nell'Isola dal 3 giugno - data scelta dal Governo e dai governatori per gli spostamenti tra le regioni - e che presuppone dei controlli sanitari che dovranno essere effettuati prima della partenza o immediatamente dopo l'arrivo. Impossibile, dicono gli albergatori, prevedere questi test nelle loro strutture, a meno che la Regione non dia il supporto di medici autorizzati a svolgere queste tipo di interventi.
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it