Sardegna

Steri, Rsa e carceri presto in totale sicurezza

E in ospedali Sassari trend contagi in calo, dice Soro (Aou)

Redazione Ansa

"Dopo aver messo in sicurezza le strutture del nord, grazie anche al lavoro fatto dai medici militari, entro la settimana contiamo di completare l'attività di screening in tutte le Rsa del centro e del sud Sardegna". Lo ha dichiarato oggi in commissione Sanità del Consiglio regionale il commissario straordinario dell'Ats Giorgio Steri. La prossima settimana, ha aggiunto, "crediamo di concludere anche il monitoraggio sulle carceri".

Steri si è detto ottimista sull'andamento dell'epidemia in Sardegna, invitando comunque alla cautela. "Le misure di contenimento hanno consentito di frenare la diffusione della malattia - ha detto - lo confermano i dati sui tamponi effettuati nella prima fase della comparsa del virus e quelli disposti dopo la chiusura delle attività commerciali e di intrattenimento. Nel primo periodo la percentuale dei positivi era del 12% sul numero dei tamponi effettuati, oggi è scesa al 7%".

Dati rassicuranti anche sulla situazione nel nord Sardegna, la zona più colpita dal Covid-19. Sempre durante la seduta della commissione, il commissario dell'Aou di Sassari, Giovanni Soro, ha ricordato che "i risultati delle analisi confermano un trend in calo dei contagiati". Oggi, ha sottolineato, "siamo in grado di processare circa 600 tamponi al giorno, siamo arrivati a oltre 11mila, 2.800 sul personale ospedaliero: 87 sono risultati positivi ma 60 sono già rientrati al lavoro".

Sulla situazione negli ospedali del Sassarese, "cala il numero dei ricoveri - ha osservato ancora Soro - attualmente abbiamo 33 pazienti nelle strutture Covid: 9 in terapia intensiva, 15 nel reparto di malattie infettive, 9 nell'area 'grigi' riservata ai pazienti con tampone negativo ma con sintomi sospetti". Si registra dunque una minore pressione sugli ospedali. Un aspetto, questo, ha chiarito il commissario, che "ci consente di pensare a un riconversione delle terapie intensive. All'inizio dell'epidemia disponevamo di 68 posti letto, aumentati successivamente a 83. L'andamento dei dati potrebbe farci riaprire in sicurezza le strutture per la cure di altre patologie che necessitano di assistenza".
   

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