Sardegna

Coronavirus: violenze in casa, centro ascolto "chiamateci"

Nuoro, non si ferma attività Onda Rosa e altri centri

Redazione Ansa

Nonostante le ristrettezze dell''isolamento per l'emergenza Covid-19, che espone le donne a un maggior controllo da parte di uomini maltrattanti, continuano ad arrivare ai centri anti-violenza e alla rete D.i.Re richieste disperate di aiuto. Al centro antiviolenza Onda Rosa di Nuoro, dopo un calo di contatti nelle prime settimane delle restrizioni anti-covid, sono diverse le richieste di aiuto arrivate negli ultimi giorni: donne costrette a vivere con il compagno violento 24 ore su 24, e spesso caricate di nuove incombenze come la cura dei bambini che non vanno a scuola e quella degli anziani.
    "Il centro continua a funzionare regolarmente, accogliendo e ospitando le donne, anche in emergenza, pur nel rispetto di tutte le norme igienico-sanitarie - ha detto all'ANSA Luisanna Porcu, responsabile di Onda Rosa e segretaria di D.i.Re - Nonostante ci sia stato in una primissima fase un calo delle nuove richieste, abbiamo proseguito i colloqui con le donne già in percorso, magari attraverso la videochiamata e riservando gli incontri alle sole emergenze. Negli ultimi giorni però sono arrivate a Nuoro nuove richieste di sostegno per le quali il Centro si è attivato. Le donne stanno trovando nuove strategie per sfuggire ai maltrattamenti, chiamando i centri magari quando il maltrattante dorme, o si fa la doccia".
    Per la responsabile del Centro di Nuoro è importante che in questa nuova situazione passi un messaggio importante per le donne in difficoltà: "Chiedere sostegno ai centri antiviolenza è importantissimo - rimarca Porcu - perché dall'altra parte del telefono c'è sempre un'altra donna che sa riconoscere la violenza. C'è una esperta nella valutazione del rischio che conosce perfettamente il danno che la violenza crea. Aspetti sempre importantissimi per questo genere di difficoltà - conclude - ma che oggi sono fondamentali".

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