Sardegna

Oncologia Nuoro, pressing per ripresa interventi

Dopo 3 richieste medici, mediazione con ordine professionale

Redazione Ansa

L'ondata dei contagi da coronavirus ha fermato gli interventi dei malati oncologici all'ospedale San Francesco di Nuoro, diventato ospedale Covid-19 e per questo "esonerato" da attività che non rientrano nelle situazioni di emergenza-urgenza. Ci sono, però, pazienti che hanno necessità di interventi immediati, già programmati o da programmare, e che ora chiedono risposte alla direzione ospedaliera. La ripresa dell'attività chirurgica su questi malati, necessita infatti dell'autorizzazione della dirigenza della Assl di Nuoro che tarda ad arrivare, nonostante la richiesta formale dei direttori delle diverse Unità Operative. Ciascuno dei dirigenti ha inviato, in due date successive, il 25 e il 30 marzo, alla Assl di Nuoro e all'Ats, una lista degli interventi da eseguire.

Lettere rimaste finora senza risposta. Ma i direttori dei reparti non demordono: stamattina hanno inoltrato la terza richiesta, forti della nota ministeriale del 25 marzo, recepita da Ats, con la disposizione di operare le urgenze-emergenze e tra queste anche le patologie oncologiche. Del problema è stato investito l'ordine dei Medici della provincia di Nuoro: "Al momento - ha spiegato all'ANSA la presidente territoriale dell'ordine Maria Giobbe - stiamo dialogando con la direzione con la speranza di trovare una soluzione al problema nel più breve tempo possibile.

Non è ancora stata stabilita una lista di interventi da eseguire poiché l'ospedale nuorese è diventato Covid hospital e su richiesta della direzione c'è stata un sospensione dell'attività ordinaria, ovvero di tutti quegli interventi che non rientrano nell'emergenza -urgenza. A nostro parere - ha aggiunto - è chiaro che un paziente oncologico rientra nella categoria delle urgenze. Siamo in presenza di una patologia grave che necessita di un trattamento adeguato anche dal punto di vista cronologico: i tempi per sconfiggere certe patologie sono fondamentali. Io mi sono fatta portavoce dell'esigenza dei colleghi e dei loro pazienti e confido - conclude la presidente Giobbe - di arrivare, in uno spirito di collaborazione tra tutti le parti, ad una risoluzione del problema in tempi brevi".
   

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