Sardegna

Coronavirus: esposto M5s su mascherine in ospedale Nuoro

Deputata Lapia a Procura, operatori sanitari abbandonati

Nuoro il tribunale esterno

Redazione Ansa

"Dalla Protezione civile nazionale non è arrivato quasi nulla del fabbisogno di dispositivi di protezione individuali già indicato dalla Sardegna". Lo denuncia all'ANSA l'assessore della Sanità Mario Nieddu, anche replicando alla deputata del Movimento Cinquestelle Mara Lapia che ha presentato un esposto alla Procura di Nuoro sulla carenza di mascherine e altri dpi anti Covid-19 per gli operatori sanitari dell'ospedale San Francesco. "La mancanza da lei lamentata è dovuta al fatto - spiega Nieddu - che la protezione civile e quindi il governo che Lapia sostiene in Parlamento, non ha mandato praticamente nulla alla Sardegna, se non un carico di mascherina in carta velina".

Quindi, aggiunge l'esponente della Giunta Solinas, "sarebbe tempo impiegato meglio se la parlamentare, anziché insultare l'assessore, lavorasse perché nell'Isola arrivi ciò di cui c'è necessità". Di sicuro anche di un maggior numero di tamponi. "Più ne facciamo, più abbiamo la possibilità di individuare i portatori sani e abbattere la circolazione virale", dice infatti Nieddu. Che ammette: "Ancora non possiamo ipotizzare quanti siano i portatori sani in Sardegna". Ricorda che a livello mondiale sono stati quantificati da chi ha fatto la rilevazione epidemiologica tra il 12/15% e il 33/35% della popolazione. E' possibile che anche l'Isola rispetti in proporzione questo parametro. "Ma ancora non lo sappiamo". E' certo però, conclude l'assessore, "che l'onda sta montando e stiamo cercando di reggere l'urto".

ESPOSTO DELLA DEPUTATA LAPIA (M5S) IN PROCURA - La deputata del Movimento Cinquestelle, Mara Lapia, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Nuoro, con il quale chiede che si accerti la carenza di dispositivi di protezione individuali (Dpi) anti Covid-19 per gli operatori sanitari dell'ospedale San Francesco di Nuoro. La parlamentare, infatti, avrebbe ricevuto - spiega - segnalazioni dagli stessi operatori e dai sindacati e avrebbe fatto "numerosi solleciti e richiami alla dirigenza dell'Assl nuorese, all'assessorato della Sanità e alla Giunta regionale".

"Mi segnalano - scrive nell'esposto - che accada che sin dall'inizio della pandemia in corso (23 febbraio 2020), presso il suddetto presidio, non vi sia alcun rifornimento di dispositivi di protezione individuale (DPI) come mascherine modello FFP2 e FFP3, tute, occhiali e guanti, utili a tutelare e mettere in sicurezza la salute del personale sanitario in servizio: le scorte rimaste sono oramai incorso di esaurimento".

"Nulla si è mosso per giorni - spiega - né sono state date comunicazioni tempestive, chiare e formali al personale riguardo alle disposizioni urgenti e ai protocolli da adottare. Gli operatori sono stati letteralmente abbandonati e non si è corso ai ripari neanche quando ci sono stati 16 contagi nel giro di poche ore".

SUPERLAVORO PER I MAGISTRATI - Fioccano gli esposti alla Procura di Nuoro degli operatori delle strutture sanitarie per la mancanza di strumenti di protezione e le denunce per le violazioni all'art. 650 sul rispetto delle misure anti Covid-19. Tra gli esposti quelli dei lavoratori dell'ospedale San Francesco, tra i primi coinvolti nell'emergenza coronavirus in Sardegna. Sono diverse le inchieste aperte dalla Procuratrice Patrizia Castaldini, che ha già fatto partire le prime ispezioni per verificare se e come i protocolli sanitari vengono rispettati. Il nosocomio barbaricino era stato uno dei primi ad aver avuto casi di infezione dopo il 10 marzo.

Erano stati 16 gli operatori, tra medici e infermieri, risultati positivi al virus, in seguito al contatto avvenuto tra un medico della Rianimazione con un pilota del 118 proveniente dal Lodigiano e risultato positivo al coronavirus. In seguito una lettera di dieci primari del San Francesco alla direzione della Assl nuorese aveva denunciato il grave problema della carenza di attrezzature protettive per chi lavora in prima linea. Medici che avevano chiesto una più attenta verifica dei casi di positività al virus tra il personale medico e paramedico dopo quel primo focolaio. Poco dopo la Regione ha autorizzato 166 tamponi sul personale del San Francesco risultati tutti negativi. E sono tantissime le denunce arrivate sul mancato rispetto delle norme per il rispetto delle misure anti-covid. Una lista lunghissima che la Procuratrice Castaldini e i suoi sostituti stanno passando al setaccio proprio in questi giorni per poter eventualmente procedere alle prime richieste di condanna.

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