Sardegna

Corecom su Amadeus, parole inaccettabili

Post su Fb, "cultura sessista ancora presente nei media"

Redazione Ansa

Sono "inaccettabili le parole e gli stereotipi utilizzati dal conduttore e direttore artistico del Festival, Amadeus, per presentare le 11 donne che lo accompagneranno sul palco dell'Ariston da stasera". E, "ancora di più, la scelta di includere tra i concorrenti il cantante Junior Cally, autore e interprete di testi estremamente violente e sessiste". La levata di scudi arriva dal Comitato regionale per le comunicazioni della Regione Sardegna (Corecom) in un post su Facebook firmato dalla presidente Susi Ronchi.

"In Italia, il contrasto alla violenza contro le donne e il conseguimento di una effettiva parità tra i generi restano ancora fortemente condizionati dagli stereotipi e dalla cultura sessista - si legge nel post - troppo spesso presenti nel discorso mediatico nazionale, nel quale le donne continuano a essere marginalizzate e, come nell'esempio recente, rappresentate in modo palesemente stereotipato o, peggio ancora, apertamente sessista e violento".

"I media, con la loro capacità di influenzare l'opinione pubblica, sono uno dei cardini delle società democratiche e, in quanto tali, hanno il dovere di garantire la libertà d'informazione, la diversità di opinione e il pluralismo, di promuovere il rispetto dei diritti fondamentali della persona umana e della dignità personale e di lottare contro tutte le forme di discriminazione e di disuguaglianza", argomenta Susi Ronchi sottolineando che il Corecom è "da sempre impegnato nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica e dei media in merito al rischio legato alle rappresentazioni e discriminazioni sessiste".

"L'utenza televisiva è costituita anche da minori - ricorda la presidente del Comitato - e il codice di autoregolamentazione Tv e minori, sottoscritto dalle imprese televisive pubbliche e private, ne riconosce il diritto a essere tutelati da messaggi che possano nuocere alla loro integrità psichica e morale".

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