Sardegna

"Stipendi arretrati a postini Abbanoa"

Mobilitazione, chiesto incontro a ditta appaltatrice e gestore

Redazione Ansa

Stipendi non pagati, contratti scaduti e collaborazioni coordinate e continuative "imposte illegittimamente" ai circa 200 postini della Gp Service, che ha in appalto il servizio di consegna delle bollette dell'acqua di Abbanoa. Lo denuncia la Filcams Cgil che sollecita un confronto con la società committente e la quella appaltatrice. "I lavoratori, assunti con contratto a tempo determinato scaduto a dicembre scorso - ha spiegato la segretaria regionale Filcams Cgil Nella Milazzo - non hanno ancora ricevuto gli ultimi tre stipendi e, attraverso una verifica al Centro per l'impiego, abbiamo scoperto che per alcuni di loro è stato avviato un contratto di collaborazione coordinata e continuativa dal 2 gennaio, sempre con la Gp Service, con la mansione di addetti allo smistamento e al recapito della posta". Secondo la Filcams Cgil "questa forma contrattuale non solo è illegittima ma è persino invalidata dal fatto che nessun lavoratore hai mai sottoscritto un qualsiasi tipo di contratto per il 2020".

Per questo motivo il sindacato chiede all'azienda di "provvedere immediatamente alla rettifica di questa situazione che può oltretutto comportare danni economici come la mancata accettazione della domanda di Naspi. Una situazione ormai insostenibile che, oltre alle preoccupazioni per il futuro lavorativo dei postini, rischia di creare disagi legati alla mancata consegna della corrispondenza, visto che il servizio è praticamente sospeso".

I responsabili della Gp Service, contattati dal sindacato per sollecitare il pagamento degli stipendi arretrati e avere chiarimenti sul futuro dell'appalto, "hanno comunicato verbalmente - fa sapere ancora la Cgil - di non essere in grado di provvedere al saldo delle buste paga a causa di un ritardo di Abbanoa nel pagamento delle fatture. Non entriamo nel merito dei rapporti tra committente e ditta d'appalto ma non possiamo tollerare che eventuali controversie vengano scaricate sulle spalle dei lavoratori".
   

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