Sardegna

Coldiretti, burocrazia frena i giovani

Nell'Isola bocciato il 59% domande sul primo insediamento

Coldiretti

Redazione Ansa

 La burocrazia spegne il sogno di oltre un giovane italiano su due (55%) fra i quasi 39mila che hanno presentato domanda per l'insediamento in agricoltura in Italia con progetti imprenditoriali respinti per colpa degli errori di programmazione delle amministrazioni regionali e il rischio di perdere i fondi messi a disposizione dall'Unione Europea. In Sardegna sono state bocciate il 59% delle domande presentate e pagate il 65% di quelle ammesse. Lo denuncia Coldiretti.

Non solo. Secondo l'organizzazione, la burocrazia sottrae fino a 100 giorni all'anno al lavoro in azienda ma, soprattutto, con l'inefficienza, frena l'avvio di nuove attività di impresa. La complessità delle procedure amministrative è ritenuto un problema nell'attività dell'azienda dall'84% degli imprenditori in Italia contro il 60% della media Ue, evidenzia la Coldiretti in base all'analisi Eurobarometro della Commissione europea.

"L'odissea del primo insediamento, piuttosto che la siccità del 2017 con 6 domande su 100 liquidate e 7 su 10 (72.3 per cento) ancora da istruire a tre anni dalla calamità ne è la fotografia - evidenza il presidente regionale Coldiretti Battista Cualbu -. La burocrazia è uno dei più grandi e subdoli problemi dell'agricoltura anche perché spesso trasformano in ostacolo strumenti nati come sostegno, creando non solo aspettative, ma facendo prendere alle imprese degli impegni e facendo sostenere delle ulteriori spese, con l'ulteriore beffa di perdere e restituire i fondi messi a disposizione dall'Unione europea". "Oltre agli interventi tampone come la task force che va messa in campo immediatamente - afferma il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba - ribadiamo la necessità, per superare la vergogna di questa burocrazia, dei cosiddetti super Centri di assistenza agricola: provvedimento che garantisce tempi certi per la conclusione dei procedimenti attraverso il meccanismo del silenzio-assenso".

Nel frattempo, però, un giovane sardo è arrivato tra i 18 finalisti degli Oscar green, si tratta di Frediano Mura, 29 anni, con l'azienda Fragus e Saboris di Sadali.
   

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