Sardegna

In Consiglio nuovo gruppo Udc-Cambiamo!

Peru, "non sono uscito da Fi, perché Fi non esiste più"

Biancareddu, Peru e Oppi

Redazione Ansa

Si chiama Udc-Cambiamo! il nuovo gruppo del Consiglio regionale di cui fanno parte i cinque consiglieri già appartenenti allo scudo crociato (Giorgio Oppi, Gianfilippo Sechi, Andrea Biancareddu, Domenico Gallus e Pietro Moro) e Antonello Peru, il consigliere più votato alle ultime regionali con Forza Italia e cofondatore del movimento che ha nel presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, il suo leader.
    Oggi Peru e Oppi hanno presentato la nuova formazione, un "intergruppo" che si propone di "rilanciare l'azione politica della maggioranza e dare nuovo impulso all'intera Sardegna".
    "Non ho lasciato Forza Italia - ha spiegato Peru - per il semplice motivo che Forza Italia, soprattutto in Sardegna, non esiste più e ha concluso il suo ciclo politico". L'ex vicepresidente del Consiglio regionale, "onorato di essere tra i fondatori di "Cambiamo! Con Toti", ha indicato nell'area centrista il "naturale" riferimento del nuovo movimento che "restituirà ruolo e dignità ai territori e a chi raccoglie il consenso nei territori".
    "Ripartire dal basso e da chi dimostra di avere passione per la politica e la Sardegna - ha proseguito il leader di Cambiamo nell'Isola - è la nostra missione e sono certo che solo così potremo proseguire con le adesioni di amministratori e di quanti vogliono impegnarsi per costruire una Sardegna migliore".
    Soddisfatto il capo storico dell'Udc sarda, Giorgio Oppi, che ha sottolineato la crescita del raggruppamento centrista e, in apertura del suo intervento, ha lanciato un primo segnale alla coalizione che guida la Regione: "Restiamo nella maggioranza ma pretendiamo rispetto, perché i numeri, sono numeri".
    In particolare, il decano dei consiglieri regionali si è rivolto all'assessore della Sanità e, riferendosi alle dichiarazioni rese a proposito del salvataggio dei punti nascita negli ospedali dei centri minori, ha affermato: "Non bastano più le parole, perché dopo otto mesi che si sta al governo bisogna incominciare a parlare con i fatti".

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