Sardegna

Europee, prima sfida per candidati sardi

Confronto a sei a Cagliari organizzato dall'Università

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 13 MAG - Primo confronto tra i candidati sardi alle europee del 26 maggio nella circoscrizione Isole. Al dibattito "Quale Sardegna, in quale Europa" organizzato dall'Università di Cagliari hanno partecipato Salvatore Cicu (Forza Italia), Sonia Pilli (Lega), Andrea Soddu (Pd), Alessandra Todde (M5s), Egidio Trainito (Europa Verde) e Antonella Zedda (Fratelli d'Italia). Due minuti a testa per rispondere alle cinque domande di un team coordinato dal presidente della associazione Open Med, Emanuele Cabras.
    Su Insularità e Trasporti, l'europarlamentare uscente Cicu ha ricordato di averci lavorato per otto mesi: "Ho realizzato un'alleanza tra tutte le Isole abitate (greche, francesi, spagnole, Cipro e Malta), la mia risoluzione è stata approvata".
    Passaggi successivi? "L'inserimento nella richiesta da parte di nord-est e nord ovest dell'autonomia differenziata, cioè chiedere la continuità territoriale permanente al tavolo Stato-Regioni, da inserire nel diritto alla mobilità europea".
    Per Trainito va proposto "un fronte comune di contrattazione con l'Unione europea per entrare di diritto nel progetto delle reti trans europee. Nella programmazione 2021-27 l'Isola passerà dall'obiettivo uno al due, senza una effettiva continuità territoriale sarà difficile".
    Antonella Zedda ha insistito sulla necessità di istituire le zone franche, Sonia Pilli ha parlato di "approccio personalizzato, perché non si può paragonare la continuità territoriale sarda con quella siciliana". Soddu ha sostenuto che "trasporti e insularità rappresentano il primo problema in assoluto per i sardi. Secondo il principio di coesione le differenze infrastrutturali vanno rimosse. Noi dobbiamo pretendere che gli ostacoli scompaiano, non dobbiamo sentirci orfani nella nostra Isola".
    Per l'ex ceo di Olidata, Todde, "il fatto di avere trasporti efficienti è un diritto, ma l'approccio deve essere integrato: l'Europa può fare delle cose, la Regione e lo Stato anche".
    Inoltre, "i fondi devono essere utilizzati correttamente, in altri Paesi c'erano noi invece abbiamo continua incapacità di spendere soldi dell'Ue che ci permetterebbero di superare la nostra condizione di insularità".(ANSA).
   

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