Sardegna

8 Marzo: Svezia Italia 1-1, vince parità

Stefania e Måns, le discriminazioni le abbiano messe fuori gioco

Redazione Ansa

di Maria Grazia Marilotti

"Per la nostra mentalità, è un'esperienza inusuale vivere con Måns. Lui, figlio di quella cultura nordica dove la parità tra uomo e donna è una realtà indiscussa. Ero giovanissima e mi ha svelato un mondo in parte a me stessa sconosciuto". Stefania Faedda, cagliaritana, racconta all'ANSA il suo aprire gli occhi, grazie al suo compagno di vita, al confronto con il mondo svedese, alle sue riflessioni personali sulle mille discriminazioni, palesi o occulte, che subiscono le donne.

"Pian piano ho iniziato a guardare il mondo libera da quei condizionamenti e stereotipi attraverso i quali ero abituata a guardarlo", confessa Stefania. Il suo è stato un risveglio lento e profondo che l'ha portata a impegnarsi per i diritti sociali all'interno del suo sindacato, la First-Cisl. "Le tematiche di genere - spiega - sono ora in primo piano nella mia vita professionale, sindacale e privata". Måns viene da Borås, in Svezia. Si sono conosciuti in vacanza, l'alchimia è scattata subito, dal loro amore sono nati due figli. In Sardegna e a Cagliari dove vivono, lui ha trovato "una terra e una città da sogno, accogliente e affascinante". Lei ha imparato lo svedese e si è ben integrata in quella terra.

"Ho sposato uno svedese e mi sento per certi versi una privilegiata - racconta Stefania - da subito mi ha stupito la sua naturalezza nel fare tutti i lavori di casa senza che io avessi la necessità di chiedere: preparare il pranzo, lavare i piatti o il bagno e anche cucire. Senza divisione di ruoli. Quando è nato il primo figlio - svela - ha rivendicato nelle piccole e grandi cose il suo diritto alla paternità. Come è nella prassi in Svezia, voleva creare un rapporto stretto con il piccolo dai primi anni di vita. Non solo cambiando i pannolini o facendogli il bagnetto ma prendendosi cura dei piccoli sin da quando erano in fasce".

In Svezia il congedo parentale viene utilizzato appieno dai papà. La cogenitorialità è un valore che viene incentivato. La gestione della casa e la cura dei figli è del tutto paritaria. E non si tratta di aiutare la moglie o la compagna, o ritagliarsi i lavori più nobili come accompagnare i bambini a scuola, fare la spesa o cucinare gli arrosti per gli amici. Stefania suggerisce un piccolo test per le donne: "Per capire quanto un uomo abbia rispetto per voi chiedetegli quando è stata l'ultima volta che ha pulito il bagno. Per uno svedese, ad esempio, relegare la donna ai lavori più umili come anche giudicarla dal suo aspetto fisico quando ricopre ruoli di responsabilità, indica arretratezza culturale".

Måns in Sardegna si è ben integrato. "Non ha mai cercato di impormi il suo punto di vista o mai ha criticato il paese che lo ha accolto", assicura Stefania. Ma c'è una cosa che ogni volta lo amareggia. Quando è arrivato in Italia c'erano le elezioni politiche. "Di fronte al numero di donne elette è rimasto sbigottito - ricorda ancora oggi sua moglie - non voleva crederci. E dire che io, guardando lo stesso risultato, non ci avevo neanche badato. Ora il mio sguardo sul mondo è diverso: vedo quella scarsa rappresentanza in tutti gli ambiti della società come un impedimento allo sviluppo".

Stefania guarda ai risultati del voto delle regionali del 24 febbraio scorso. "Anche stavolta, nonostante finalmente si sia votato con la doppia preferenza di genere, i conti non tornano - commenta - la politica è ancora sorda alla questione di genere". C'è un gap culturale da colmare. "Basta guardare il mondo che circonda - dice convinta - per rendersi conto che la parità, il rispetto per le donne, inizia dai piccoli e grandi gesti quotidiani". Sono anche quelli a fare la differenza.

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