Sardegna

Terre di Confine declina la libertà

Festival con 35 film, mostre, incontri e un Paese ospite,il Cile

Redazione Ansa

Un Paese ospite, il Cile e un filo conduttore, la libertà. Per la 12/a volta si ripropone "Terre di confine film festival"(tdcf). La kermesse cinematografica internazionale, a partire dall'8 marzo per due weekend, farà tappa a Solarussa, Alghero, Sassari e Asuni. Sono cinque le località coinvolte, 35 i film in programma tra corti e lungometraggi, oltre 30 gli ospiti nazionali e internazionali. A far da cornice una serie di iniziative tra mostre, dibattiti, laboratori e concerti.

Si parte dunque venerdì 8 e per tutto il weekend a Solarussa (Casa Sanna), per poi proseguire l'11 ad Alghero (Lo Teatrì) e Sassari (Accademia Belle Arti e Cinema Cityplex Moderno) e quindi concludersi nel fine settimana dal 15 al 17 marzo ad Asuni (Museo dell'emigrazione e Casa Porcu Cau), dove tutto è iniziato. In programma incontri con gli autori cileni José María González, Francisco Hervé e Orlando Lübbert, e focus dedicati ad altri artisti emergenti o affermati. "La cultura cilena nello specifico è stata segnata da un solco indelebile e doloroso tracciato dalla dittatura di Pinochet. Un segno che si è concretizzato nell'inclinazione verso un cinema di denuncia e di analisi, sociale e politica.

Per questo il tema della Libertà appare più che mai opportuno", ha sottolineato il direttore artistico, Marco Antonio Pani. E "La Libertà" è anche il titolo dello spot-cortometraggio, ideato e realizzato da Pani, con Paolo Carboni alle riprese, e che ha coinvolto gli allievi del laboratorio di cinematografia del festival. A fare da corollario all'iniziativa sarà un particolare omaggio a Ermanno Olmi, scomparso lo scorso anno, e una proiezione speciale del film di Nanni Moretti "Santiago-Italia".

Senza trascurare una selezione di alcuni dei più validi e recenti film d'autore sardo, tra i quali "Ovunque proteggimi" di Bonifacio Angius, "L'uomo con a lanterna" di Francesca Lixi, e "Dalla quercia alla palma. I 40 anni di Padre padrone" di Sergio Naitza.
   

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