Sardegna

Sardegna: nuovo Consiglio a trazione Lega-Psd'Az

Più donne con doppia preferenza. Fuori ex assessori Pigliaru

Christian Solinas

Redazione Ansa

Solo una ventina di uscenti su sessanta rientrerà nel nuovo Consiglio regionale della Sardegna. Il ricambio è stato massiccio: soltanto 21 i riconfermati, nove per il centrosinistra e 12 per il centrodestra. Il 24 febbraio si è poi votato per la prima volta con la doppia preferenza di genere. E il risultato è arrivato: si passa da quattro a dieci consigliere in Aula, con l'unica conferma di Alessandra Zedda (Forza Italia). Altre tre sono della Lega, una del Pd, due del M5s, tre delle liste civiche che sostenevano Massimo Zedda.

I dati sono ancora ufficiosi: 36 seggi al centrodestra, compreso il governatore in pectore Christian Solinas, 16 al centrosinistra, compreso Massimo Zedda (se deciderà di rinunciare a fare il sindaco di Cagliari), 6 al M5s. Nel dettaglio la Lega avrà 8 consiglieri, il Psd'Az (partito del presidente) 7, Forza Italia 6, Fratelli d'Italia 4, Riformatori 3, e 3 anche a Udc e Sardegna 2020, uno a Forza Paris. Nel centrosinistra: 8 al Pd, 2 al Campo Progressista, due a testa a Liberi e Uguali, Futuro in Comune, Noi la Sardegna e Sardegna in Comune. Sei consiglieri al M5s che entra per la prima volta in Consiglio regionale.

Nessun rappresentante nell'Assemblea sarda, invece, per il Partito dei sardi - che in questa tornata elettorale si presentava da solo con il suo leader ed ex assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda - per il Centro democratico e i Cristiani popolari socialisti. Secondo questa stima, non dovrebbero rientrare nell'Aula di via Roma alcuni big, a partire dall'ex capogruppo del Pd, Pietro Cocco, e dal sindaco di Golfo Aranci Giuseppe Fasolino (Fi). Avrà un seggio invece l'attuale presidente dell'Assemblea, Gianfranco Ganau (Pd). Non hanno avuto successo nemmeno i quattro assessori uscenti della Giunta Pigliaru che avevano scelto di candidarsi: Luigi Arru (Sanità), Pierluigi Caria (Agricoltura), Barbara Argiolas (Turismo), tutti candidati con il Pd, e Giuseppe Dessena (Cultura), candidato con Leu.

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