Sardegna

Carbosulcis dà l'addio al carbone

Piras, ora si punta a innovazione tecnologica e ricerca

Redazione Ansa

La Carbosulcis cambia pelle e dice addio al carbone. Sull'estrazione del minerale, di fatto già interrotta da qualche tempo, la parola fine è stata messa a partire dall'1 gennaio 2019, come deciso dalla Commissione Europea che quattro anni fa ha approvato il piano di aiuti per la chiusura dell'attività mineraria. Il futuro della Carbosulcis e dei lavoratori risiede adesso nei progetti legati all'innovazione tecnologica e alla ricerca.ù

È quanto prevede il Piano industriale 2018/22, approvato dalla Giunta regionale con una delibera proposta dall'assessora dell'Industria Maria Grazia Piras. "È un momento storico, una svolta importante per una società che ha segnato la storia delle miniere in Sardegna. La Carbosulcis si proietta in una nuova dimensione. I punti di forza saranno l'innovazione tecnologica e la ricerca - commenta l'assessora - Ma un posto rilevante lo avranno anche le attività manifatturiere legate a nuovi progetti e le iniziative in ambito energetico".

Il Piano industriale della Carbosulcis 2018-2022 prevede la riconversione tramite avvio di nuove attività finanziate con risorse proprie e con incentivi nazionali. Sono previste anche collaborazioni strategiche con altre società partecipate dalla Regione (Igea e Sotacarbo). Le iniziative principali sono: la realizzazione di un nuovo lotto di discarica per rifiuti non pericolosi, il progetto Aria (in collaborazione con l'Infn) e un programma di ricerca e innovazione, insieme all'Università di Cagliari per verificare la fattibilità dello stoccaggio di energia in sottosuolo. Per i prossimi anni, infine, i lavoratori della Carbosulcis saranno impegnati anche nella messa in sicurezza delle infrastrutture in sottosuolo e delle aree di superficie della miniera, così come previsto dal piano di chiusura dei siti.
   

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