Sardegna

Serie A: Juventus-Cagliari 3-1

Dybala a segno dopo nemmeno un minuto. Poi autogol e Cuadrado

Redazione Ansa

di Stefano Ambu

Come conquistare i tifosi con una sconfitta. Tre a uno, zero punti. Ma con la Juventus il Cagliari ha rischiato l'impresa pareggio. L'occasione sui piedi di Pavoletti, sul due a uno e a pochi minuti dalla fine, sta lì a dimostrare che è stata partita vera sino alla fine. Il gol di Cuadrado, quello che ha chiuso la gara, è arrivato proprio perché i rossoblù, generosamente e praticamente a tre punte, erano tutti in avanti. Alla ricerca di un pari che avrebbe fatto fare salti di gioia anche ad Ancelotti, novecento chilometri più a sud. Così non è stato. Ma, anche se per le statistiche, il ko di ieri non può allungare la striscia di risultati utili consecutivi, per la squadra di Maran è la quarta prestazione positiva di fila. Un segnale molto chiaro: la squadra sta trovando assetto ed equilibri da posizioni in classifica più comode rispetto al solito. Eppure l'avvio (gol velocissimo di Dybala) sembrava portare dalle parti di ciò che è successo venerdì a Napoli (cinque a uno dei partenopei sull'Empoli) e ieri a Milano (cinquina dell'Inter sul Genoa). E invece da lì è partita la gara che in pochi si aspettavano: Cagliari padrone del centrocampo a costruire gioco e azioni. Una paratona del portiere, un quasi rigore. E poi il pareggio di Joao Pedro. Subito, però, è arrivato l'autogol di Bradaric. Con il Cagliari che ha barcollato, ma si è rimesso presto a giocare tenendo aperta la gara per aspettare l'occasione giusta. Che è anche arrivata. Ma questa volta Pavoletti non ha fatto il solito miracolo. Maran predica umiltà e ricorda che il primo obiettivo è la salvezza. Anche perché sabato prossimo il Cagliari deve ritornare nel suo mondo: con la Spal a Ferrara c'è l'ennesimo test d'ingresso per continuare a stare nel riservato e comodo club delle squadre di centroclassifica. Come ai tempi di Allegri.

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