Sardegna

La Cagliari multietnica di Guy Tillim

Fondazione Sardegna ospita scatti dell'autore sudafricano

Redazione Ansa

Ventuno scatti d'autore per un viaggio alla scoperta di una città che "afferma la sua identità": la Cagliari multietnica, accogliente, attraversata dai flussi migratori. Le sale della Fondazione Sardegna ospitano fino al 6 gennaio la mostra del fotografo sudafricano Guy Tillim, di recente insignito dell'Henri Cartier-Bresson Award. "Cagliari" è un percorso espositivo impreziosito dal volume edito da Punctum, corredato dai testi del curatore Marco Delogu e di due scrittori di punta come Michela Murgia e Francesco Abate.

Uno sguardo originale su un tema attualissimo e su cui si concentra l'agenda degli eventi culturali e artistici promossi dalla Fondazione Sardegna nell'ambito di AR/S - Arte Condivisa e che in questo caso si avvale dalla collaborazione della Sardegna Film Commission. "C'è il racconto per immagini di una città che si colora, cambia volto, attraversata e abitata da persone che si sono ritrovate a intraprendere un cammino al quale affidare la propria sopravvivenza", sottolinea Antonello Cabras, presidente Fondazione di Sardegna.

"Tillim sfugge all'escamotage del pittoresco sardo per mostrare la 'Babilonia' di Sardegna: piazze, strade e non luoghi, segnati da elementi uniformanti che inducono a un senso di spaesamento", scrive Marco Delogu. Ben tratteggiano i contorni del lavoro di Tillim le parole di Michela Murgia: "È una Cagliari fotografata spesso nel suo centro, ma è un centro che esprime continuamente uno spirito periferico, un singulto di marginalità a tratti straziante. Così come quelle di Francesco Abate: "la gran parte delle genti che qui arrivò si è infilata fra i flussi migratori di una storia quotidiana senza battaglie, guerre, pace e trattati a seguire".
   
   

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