Sardegna

M5s punta a bissare exploit politiche

Voto forse 24 febbraio. C.destra unito, c.sinistra in difficoltà

Redazione Ansa

Centrodestra compatto con l'asse Lega-Partito Sardo d'Azione che potrebbe dare una marcia in più, coalizione di centrosinistra che deve ritrovare ancora la sua identità, Movimento Cinquestelle deciso a bissare l'exploit delle politiche e gli indipendentisti che provano a mettersi insieme. E' questo il quadro, tutto in divenire, che si sta delineando in vista delle elezioni regionali di febbraio 2019 in Sardegna. La Giunta, con l'autonomia statutaria di cui dispone, deve ancora decidere la data: la più probabile è il 24 febbraio, ultima domenica utile per la consultazione. 

Il centrodestra, che ha già iniziato a parlare di programmi, deve stabilire in queste settimane a quale partito spetti esprimere la candidatura a governatore. C'è chi ipotizza un esponente Lega-Psd'Az, ma Fdi ha già messo le mani avanti proponendo il capogruppo in Consiglio regionale Paolo Truzzu.  Nel centrosinistra sembra improbabile una ricandidatura dell'attuale governatore Francesco Pigliaru.

Il Pd, ancora scosso dal flop delle politiche e con le liti interne mai sopite, sta tentando di allargare il più possibile la coalizione, anche perchè in questo ultimo scorcio di legislatura potrebbe perdere un alleato, il Partito dei sardi, già protagonista di alcuni 'strappi' con la maggioranza, il più eclatante sulla Sanità (suo l'odg di censura politica all'assessore competente, Luigi Arru, che però non è passato). Sul candidato alla Regione ancora nessun nome certo: circola quello del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, ma i giochi sono ancora tutti aperti.

Ha già deciso, invece, il Movimento Cinquestelle: le regionarie hanno dato il via libera all'ex sindaco di Assemini (Cagliari) Mario Pudddu. Già scelti anche gli aspiranti consiglieri per i diversi collegi. Decisamente fluida la galassia indipendentista: alcune forze si sono raggruppate in un progetto unitario, ma restano parecchie divisioni. La legge elettorale sarda parla chiaro: gli sbarramenti al 5% per le singole liste e 10% per le coalizioni, sono difficili da superare per i piccoli partiti, soprattutto se presentano più liste.
   

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