Sardegna

Migliaia a Sassari per i Candelieri

Prima della partenza un silenzioso ricordo per vittime Genova

Redazione Ansa

Sassari ha rinnovato il voto alla Madonna Assunta. Un atto di devozione e gratitudine che da secoli si ripete attraverso il rito della "Faradda dei Candelieri" (discesa dei Candelieri), i grandi ceri votivi trasportati a braccio dai rappresentanti dei gremi, le antiche corporazioni professionali. La grande festa di Sassari interpreta ed esalta più di ogni altro evento lo spirito della città e dei suoi abitanti, fedeli a un rito eternamente sospeso tra il suo senso più profondo e religioso e l'esaltazione dell'animo goliardico e festoso di una comunità che la sera del 14 agosto si ritrova per celebrare le proprie radici e la propria identità.

I Candelieri, grandi ceri lignei, sono partiti da piazza Castello poco dopo le 18, con leggero ritardo per consentire al sindaco Nicola Sanna, alle autorità e alle migliaia di persone che hanno affollato il percorso di raccogliersi in un silenzioso ricordo per le vittime del crollo di Genova. I portatori hanno faticato a farsi largo tra due ali di folla. Da piazza Castello hanno raggiunto largo Cavallotti, piazza Azuni e da lì si sono tuffati in corso Vittorio Emanuele. A metà, di fronte al Palazzo di Città, li hanno attesi il sindaco e la municipalità, che dopo il tradizionale brindisi augurale "A zent'anni" (a cento anni) sono partiti alla volta della chiesa di Santa Maria di Bethlem, dove a mezzanotte si è completata la cerimonia religiosa.

Secondo un'usanza ormai pluridecennale, l'uscita del sindaco da Palazzo di Città coincide con un giudizio popolare sull'operato dell'amministrazione attraverso i fischi o gli applausi. E quest'anno la contestazione nei confronti del primo cittadino è stata molto contenuta.
   

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