Sardegna

Bilinguismo frena invecchiamento mente

Favola in sardo e italiano di Roberto Pili in progetto longevità

Redazione Ansa

di Maria Grazia Marilotti

"La mente se adeguatamente sollecitata può non invecchiare. Fattori di crescita e cellule staminali si fanno carico di sostituire i neuroni perduti, rendendo il cervello plastico e rinnovabile sino a tarda età". Lo ha detto davanti a un numeroso pubblico il medico e ricercatore Roberto Pili, a Pula a Casa Frau, alla presentazione di Fidelidade: favola bilingue, in italiano e sardo, inserita nel progetto scientifico di medicina narrativa Pro.me.te.o. portato avanti dalla Comunità Mondiale della Longevità da lui guidata e con la collaborazione di un team di ricercatori guidati dalla psicologa Donatella Petretto. "Uno dei grandi segreti della longevità è custodito nella mente - ha proseguito Pili - tenendo in attività le nostre facoltà intellettive ne garantiamo l'efficienza, la nostra età è quella del nostro cervello. Così come nutriamo il nostro corpo, rinforziamo i muscoli, dobbiamo esercitare il cervello e il parlare più lingue è un efficacissima palestra mentale - osserva - come insegnano i centenari sardi, quasi tutti bilingue, che hanno la caratteristica di mantenersi protetti dalle temibili malattie degenerative come la demenza senile come l'Alzheimer".

Pili ha poi spiegato che "il testo si ripromette di esplorare la grande frontiera della stimolazione mentale attraverso l'esercizio della fantasia, narrazione, lettura e scrittura, meglio se bilingue in una Regione, la Sardegna, dove i centenari manifestano al minimo i danni cerebrali dovuti all'età e rivelano una capacità di mantenere le autonomie fino a età molto avanzata". Sollecitato dalle domande del giornalista Vito Fiori ha proseguito: "riappropriarsi del codice linguistico della lingua madre partendo dalla quotidianità del rapporto privilegiato tra nonni, genitori, figli, nipoti, può contribuire a mettere a frutto lo straordinario stimolo cognitivo conscio e inconscio che ci consente il cervello plurilingue".

Pensata per gli anziani che narrano ai più piccoli, Fidelidade, esplora, con le vicende del cane Niedduzzu e del suo padrone Giovanni, il ruolo terapeutico del rapporto tra animali e uomo e la buona influenza che esercitano gli amici a quattro zampe sulle persone. In questa storia, infatti, il cane-eroe riesce a stanare la parte migliore dell'uomo, inaridita dalle vicissitudini tristi della vita e a riportarlo alla vita gioiosa. Una storia intrigante tra la medicina narrativa e la pet terapy che ha commosso e affascinato il pubblico.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it