Sardegna

Arru contestato al grido di 'buffone'

Titolare sanità scortato da polizia all'uscita da Consiglio

Redazione Ansa

di Roberto Murgia

Giornata da dimenticare per Luigi Arru da quando è assessore alla Sanità. Prima una seduta fiume in Aula dove si sono discusse tre mozioni, di cui una di sfiducia presentata dall'opposizione sulle problematiche relative ai diabetici sardi e dalla quale è uscito indenne, poi l'accoglienza riservata fuori dal palazzo dai manifestanti-dipendenti dell'Aias che gli hanno dato del "buffone", costringendo gli uomini della questura di Cagliari a scortare la sua auto per un centinaio di metri. L'assessore si difendeva dall'opposizione ma non solo. Una delle tre mozioni portava la firma del Partito dei sardi e riguardava la mancata applicazione della riforma della rete ospedaliera.

Un atto che durante i lavori il Pds ha deciso di trasformare in ordine del giorno di censura. Quando però il presidente dell'assemblea Ganau ha spiegato che per regolamento sarebbero dovuti trascorrere tre giorni prima di poterlo votare, i consiglieri hanno deciso di mantenere la formula della mozione originaria, quindi senza censura, infatti passata all'unanimità. Come quella presentata da Michele Cossa (Riformatori) che impegna la Giunta a riferire su "quali siano i tempi previsti e concordati per il completamento della fase di verifica della riforma della rete da parte del ministero della Salute". Arru si è salvato, dunque, ma ha dovuto affrontare attacchi durissimi. A partire da quello di Marco Tedde (Forza Italia), primo firmatario della mozione di sfiducia: "Oggi il Consiglio celebra il crepuscolo della dignità della sanità sarda: se Arru rassegnerà le dimissioni avrà il nostro ringraziamento ma anche quello della comunità sarda".

L'ex assessore Giorgio Oppi ha allargato il campo soffermandosi sul Mater Olbia ("bisogna essere corretti e dire che non può aprire nel 2018") e sulla questione Aias ("perché la Regione non deve pagare nonostante un decreto ingiuntivo?"). Tra gli esponenti della maggioranza Luca Pizzuto (Mdp) ha osservato che la minoranza "ha sbagliato strategia, noi difendiamo il fortino, e di certo non si può attribuire la responsabilità all'ultimo arrivato". Bordate anche dal Partito dei Sardi. "Censuriamo l'atteggiamento della Giunta sui temi della riorganizzazione della rete e sul diabete", ha spiegato in Aula il capogruppo Gianfranco Congiu. Ma il più duro è Roberto Desini: "Mi auguro che per lei, assessore, non vi sia un'altra esperienza politica". "Sarò contento di ritornare a fare il medico ma sono orgoglioso e rivendico ciò che ho fatto - ha detto in replica l'assessore - la riforma della rete era necessaria, l'applicazione è difficile perché per anni abbiamo mantenuto un numero enorme di precari e solo ora c'è uno sblocco". Sul diabete: "La rete specialistica, lo dice Eversense, è una delle più diffuse d'Italia". Poi: "Per la prima volta, abbiamo una rete oncologica, sul Mater in due mesi abbiamo fatto quello che non è stato fatto nella precedente legislatura"

   

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