Sardegna

Massacrata di botte e uccisa in Costa Smeralda

La vittima è una donna marocchina di 34 anni, fermati due connazionali

Redazione Ansa

Zeneb Badid, la donna marocchina morta all'ospedale di Olbia in seguito alla violenza di cui è stata vittima e per la quale sono accusati i suoi connazionali Jalal Hassissou e Soufiane El Khadar, rinchiusi in carcere, è deceduta a causa dei gravissimi traumi cranici riportati. La conferma arriva dall'autopsia eseguita durante la notte e conclusa solo alle 2 dal medico legale di Cagliari Matteo Nioi.

Le analisi sul corpo della donna confermano l'uso di cocaina. Un dettaglio che conferma la situazione totalmente fuori controllo in cui si è consumato un femminicidio di una violenza spaventosa e ingiustificata. Zeneb Badid è stata pestata per ore. Un accanimento e una ferocia senza alcun movente. Alcuni dettagli sul tragico episodio sono stati forniti oggi dal procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, dal comandante dei carabinieri del reparto territoriale di Olbia, Alberto Cicognani, e dal comandante del nucleo investigativo di Olbia, Andrea Asuni, nel corso di una conferenza stampa in Procura.

Gli inquirenti hanno spiegato che l'ipotesi dell'omicidio ha assunto contorni nitidi solo martedì perché all'inizio, complice la pioggia, la versione della caduta accidentale nei giardini pubblici di Arzachena, fornita dai due marocchini, aveva retto. Ma tra lunedì e martedì sono emersi i segni di una violenza prolungata, e infine è arrivata la confessione di Soufiane El Khadar, che ha instradato le indagini.

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