Sardegna

Turismo enogastronomico, manca offerta

A Olbia terza tappa Sardinia Tourism Call2Action Geasar-Regione

Redazione Ansa

"Il turismo enogastronomico è un'invenzione italiana, ma in Sardegna il prodotto turistico enogastronomico va ancora costruito, manca un'offerta strutturata". A Olbia si parla di turismo enogastronomico e Josep Ejarque, esperto di management destination e responsabile del piano turistico strategico della Regione Sardegna, fa alcuni distinguo per orientare il confronto tra attori istituzionali ed economici. Ejarque ha tenuto banco durante i lavori di apertura della terza tappa di "Sardinia Tourism Call2Action", l'innovativo piano di incontri di approfondimento professionale e di confronto per gli operatori turistici e gli amministratori locali elaborato e proposto da Geasar, la società che gestisce l'aeroporto di Olbia, col sostegno dell'assessorato regionale del Turismo, che l'ha inserito nel Piano di promozione e comunicazione da veicolare attraverso il sistema aeroportuale sardo. Nel centro congressi Mbc dello scalo olbiese si andrà avanti ancora giovedì e venerdì. "Esiste realmente il turismo enogastronomico?", è la provocazione rivolta da Ejarque alla platea subito dopo i saluti istituzionali dell'assessore regionale dell'Agricoltura, Pierluigi Caria, e del capo di gabinetto dell'assessorato del Turismo, Ninni Chessa. Ejarque sottolinea l'esigenza di "ascoltare, determinare l'offerta turistica in base a quanto dice chi consuma i prodotti agroalimentari, chi va nei ristoranti di qualità, chi fa visite guidate e degustazioni, chi viaggia per motivazioni gastronomiche".
    D'altronde, come ha dichiarato l'assessora del Turismo, Barbara Argiolas, alla vigilia dell'appuntamento di Olbia, "il turismo enogastronomico è strategico per lo sviluppo del nostro modello di sviluppo turistico sostenibile perché aiuta a incrementare le esportazioni delle nostre produzioni e avere un impatto sul sistema territoriale".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it