Bene la Costituzione, ma molti studenti a Cagliari, per la prova di italiano dell'esame di maturità, hanno puntato sulla creatività. Non solo nel senso dell'uso dell'immaginazione, ma per la scelta della traccia: in tanti hanno preferito il saggio breve che li invitava a riflettere proprio su estro e fantasia. In Sardegna l'esercito degli studenti delle secondarie con il vocabolario in mano per la prima prova di italiano era composto da 12.551 ragazzi suddivisi in 781 classi e 367 commissioni.
Dall'altra parte i docenti: in campo 367 presidenti di commissione accompagnati da 2.373 insegnanti suddivisi tra commissari interni ed esterni. "Le tracce erano abbastanza accessibili - ha spiegato all'uscita del Liceo classico Dettori, Samuele Federico Lecca, classe 1999 - ho scelto la traccia che si adatta di più al mio modo di scrivere più astratto e libero. Di solito scrivo di getto: la prova consentiva, anche se comunque bisognava riferirsi ai testi proposti, ampia libertà di espressione".
Soddisfatti anche i docenti. "Mi sembra che sia andata abbastanza bene - ha detto il vice preside del Dettori, Tito Aresu - non so se Bassani lo facciano tutti, ma mi sembravano prove adatte a studenti del Liceo classico. I ragazzi se la potevano comunque cavare con la preparazione generale. Non ho visto disperazione: l'ambiente era sereno e tranquillo". Ragazzi molto rilassati all'uscita. "Ho scelto la traccia sulla solitudine nell'arte e nella letteratura - racconta Letizia Luciano, Quinta C - perché l'argomento era stato trattato durante l'anno attraverso l'analisi di testi e opere. Ho scritto che per molti artisti essere soli significava anche essere ispirati, anche se noi spesso diamo invece un valore negativo. Spesso gli uomini hanno paura di essere soli".