Sardegna

Nuovo sit-in lavoratori Aras a Cagliari

Oltre a stabilizzazione mancano all'appello due stipendi

Redazione Ansa

Mancano all'appello gli stipendi di dicembre e maggio. Nel conto vanno messi anche quattro mesi di rimborsi chilometrici, indispensabili per chi va in giro per le campagne. Ma la richiesta dei dipendenti Aras - agronomi, veterinari e tecnici di laboratorio - è sempre la stessa: basta precariato, si proceda con la stabilizzazione. Numeri e obiettivi sono stati ribaditi questa mattina dal segretario generale di Confederdia Osvaldo Ibba nel corso dell'ennesimo sit-in sotto il Consiglio regionale per chiedere ancora una volta a capigruppo e presidente dell'assemblea di sbloccare la situazione.

Emblematico lo striscione appeso sotto i portici: "poiché non è una gravidanza - si legge nel testo - bastano due mesi". "Ci avevano garantito - ha spiegato Ibba - in tempi rapidi. E invece siamo ancora qui ad aspettare". Che cosa si attende? Una delibera di Giunta che dia il via libera al concorso che permetterebbe di assorbire dentro Laore circa 290 lavoratori. Anche la Uil prende posizione. "Nonostante la determina con cui Laore si è impegnata al pagamento di 2 milioni e 300mila euro in favore dell'Aras i lavoratori, a cui non è stata mai pagata la retribuzione di dicembre 2017 e ora è in ritardo anche quella di maggio 2018, continuano a veder rinviato il pagamento dei loro stipendi".

Lo denuncia la segretaria generale della Uila Uil Sardegna Gaia Garau "E' positivo che la Regione stia lavorando per una soluzione definitiva - spiega Garau - ma noi chiediamo che in questa fase di transizione venga garantita ai dipendenti la continuità lavorativa e quindi retributiva. Per questo chiediamo il rispetto della determina con cui Laore si è impegnata al pagamento di 2.300.000 euro in favore dell'Aras"
   

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