Sardegna

Export: battuta d'arresto nel 2018

Report Cna, -23% metalli con Isola che esporta armi e munizioni

Redazione Ansa

 Battuta d'arresto dell'export in Sardegna nel primo trimestre 2018: le vendite all'estero di prodotti sardi sono calate del 15%, da 265 a 226 milioni di euro. Nel 2017 si era registrato, invece, un +63%. Considerando il settore petrolifero la flessione è del 7%: da 1,37 a 1,27 miliardi di euro. Crolla soprattutto l'export verso i mercati extra Ue: -14% e continua il trend negativo dell'agroalimentare (-4,2%) mentre aumenta l'export dei prodotti chimici (+38%).  Crolla anche l'industria della lavorazione del metallo: -23% contro il +169% registrato nel primo trimestre 2017. Lo rileva il report della Cna che mette in evidenza soprattutto l'ultimo dato sul settore dei metalli.

Nel 2017 il settore aveva chiuso con un valore eccezionale di export (222 mln di euro), una ripresa gli aveva permesso di proseguire il recupero di quanto perduto tra 2008 e 2009.  Secondo Cna questa performance va sostanzialmente ricondotta all'espansione di un solo comparto, quello militare (armi e munizioni): 35% nel 2017. Le esportazioni sono destinate per la maggior parte a soli tre Paesi: Spagna, Regno Unito e Arabia Saudita "La lavorazione dei metalli rappresenta la seconda voce dell'export regionale ma la eccessiva concentrazione nei comparti delle armi e delle munizioni espone l'industria sarda ad eccessivi rischi", sostengono Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna.

Ma quale è la destinazione dell'export dei prodotti sardi? Prendendo il 2008 come anno di riferimento, il report della Cna conferma la Spagna come il principale partner commerciale delle imprese sarde, con circa 58 milioni di euro, seguita dal Regno Unito e dall'Arabia Saudita, mentre la Russia è praticamente scomparsa.
   

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