Sardegna

Centri benessere, oltre 3mila imprese

Confartigianato lancia allarme, cresce l'abusivismo

Redazione Ansa

 Arriva l'estate e in Sardegna palestre, piscine, istituti estetici, centri per il benessere fisico, insieme a centri tatoo, manicure, pedicure e acconciatori, vengono letteralmente presi d'assalto. E i numeri delle imprese confermano la tendenza dei sardi per la cura della persona e il benessere fisico. Nell'Isola, infatti, nel primo trimestre di quest'anno si contano 3.384 imprese del settore dei Servizi di parrucchieri e altri trattamenti estetici: nel 2016 furono 3.256. Di queste l'85,3% (2.886 realtà oggi, 2.830 nel 2016) sono artigiane. Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente si registrano nel settore 36 imprese artigiane registrate in più, con un incremento percentuale del +1,3%.

Reggono anche le imprese produttrici di cosmetici sardi: si contano complessivamente 24 imprese del settore, il cui valore export è di poco inferiore al mezzo milione di euro. Di queste il 33,3% pari a 8 imprese sono artigiane. Rispetto allo stesso periodo il numero di imprese artigiane resta invariato.  E' quanto emerge dall'analisi di Confartigianato Imprese Sardegna, su dati Unioncamere-Infocamere 2017-2018. Delle imprese artigiane del settore il 66,6%, 2.248 attività, sono gestite da donne, il 10,5%, 353 aziende, da giovani under 35 e il 3,2%, 108 realtà, da stranieri. Nelle imprese artigiane che offrono servizi di acconciatura, manicure, pedicure e trattamenti estetici sono ben 5.124 gli addetti al lavoro. Alta la percentuale degli irregolari; si stima che in Sardegna il numero di questi lavoratori si aggiri intorno alle 1.400 unità.

Per quanto riguarda la spesa, mediamente nell'isola le famiglie spendono 29,5 euro al mese, equivalenti a 355 milioni di euro all'anno, per servizi di parrucchiere e trattamenti di bellezza. Nel 2016 la spesa totale fu di 265milioni. "Questo è un settore in forte crescita in tanti punti - commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato - cresce la domanda, la spesa totale e le imprese. Purtroppo, però, cresce anche l'abusivismo e i 1.400 addetti, stimati, in nero, raccontano tanto del fenomeno".
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it