Sardegna

Sartiglia: capocorsa accusato di offese

Chiusa indagine, è la quarta su sviluppi controlli antidoping

Redazione Ansa

 La Procura della Repubblica di Oristano ha concluso l'inchiesta per oltraggio a pubblico ufficiale aperta ai primi di marzo nei confronti del capocorsa della Sartiglia dei Contadini, Antonio Giandolfi. Il cavaliere è accusato di aver offeso il questore uscente Giovanni Aliquò e, anche come anticipato oggi da La Nuova Sardegna, i fatti contestati sono quelli avvenuti l'11 febbraio scorso durante lo svolgimento della giostra equestre.

Indispettito per l'invadenza dei controlli antidoping che gli stavano impedendo di svolgere il suo ruolo di Cumponidori in uno dei momenti più delicati della giostra, quello della consegna della spada per la corsa alla stella, Giandolfi avrebbe rivolto al questore, in luogo pubblico e alla presenza di più persone, parole offensive che poi sono finite nei rapporti inviati dalla Polizia alla Procura della Repubblica. In caso di rinvio a giudizio e di condanna, Giandolfi rischia fino a tre anni di reclusione.

Quella che lo riguarda è solo una delle inchieste avviate dalla Procura della Repubblica e seguite personalmente dal procuratore capo Ezio Domenico Basso all'indomani della edizione 2018 della Sartiglia. Altri cinque cavalieri, tra i quali su Cumponidori dei Falegnami Andrea Solinas, sono accusati di interruzione di pubblico servizio per aver ostacolato i controlli antidoping eseguiti al termine della pariglie della giostra di martedì 13. Altri nove cavalieri più il presidente della loro associazione e il vicepresidente della Fondazione Sa Sartiglia sono accusati invece di sostituzione di persona in occasione dei controlli antidoping disposti dalla questura.  Inoltre si indaga su una presenta "talpa" in procura.
   

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