Sardegna

Pd: Morittu reggente? Renziani frenano

Trattative serrate con popolari-riformisti per superare stallo

Redazione Ansa

L'impasse nel Pd sardo post debacle elettorale del 4 marzo potrebbe essere superata con una soluzione interna alla maggioranza del partito, che nell'Isola è rappresentata da renziani e popolari-riformisti. A due giorni dall'assemblea in programma ad Abbasanta le correnti trattano freneticamente e spunta l'ipotesi di seguire la strada scelta a livello nazionale: consegnare la situazione di stallo nelle mani del vice segretario, nel caso specifico Pietro Morittu, area Cabras-Fadda (popolari-riformisti), che sabato potrebbe assumere il ruolo di reggente fino a nuova elezione del segretario.

E' uno dei possibili scenari, che però presuppone le dimissioni del segretario in carica Giuseppe Luigi Cucca, renziano. Si tratterebbe di una svolta rispetto alla proposta lanciata dallo stesso senatore il 4 maggio scorso nell'ultima assemblea svoltasi a Tramatza. Quella, cioè, di avviare un percorso unitario subito, con assemblee provinciali e territoriali, che dovrà portare entro un mese al massimo all'individuazione di un segretario condiviso e di garanzia.  Solo allora Cucca sarebbe disposto a dimettersi. Secondo fonti a lui vicinissime, non è detto che non rilanci dopodomani sullo stesso punto. "In cambio", i renziani appoggerebbero la strada del referendum chiesto dai popolari-riformisti per un Pd sardo federato con il partito nazionale.

Ma accettare Morittu come reggente significherebbe sbilanciare gli equilibri della maggioranza troppo a favore dell'area Cabras-Fadda. In ogni caso il 40enne, attuale capo di Gabinetto dell'assessore ai Trasporti Carlo Careddu, resterebbe in pole per la segreteria, se si deciderà di votarne una nuova in Assemblea o direttamente in occasione del congresso. In questo contesto la minoranza soriana continua a chiedere le immediate dimissioni di Cucca e l'avvio della fase congressuale, per ripartire da zero.

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