Sardegna

Export: 'buyers' cinesi a Porto Cervo

Coinvolte sette aziende sarde dell'agroalimentare

Redazione Ansa

L'agroalimentare sardo conquista i compratori cinesi. Una delegazione di 'buyers' provenienti da Pechino, Tianjin, Hainan e Wuhan è approdata in questi giorni a Porto Cervo per incontrare un gruppo di aziende isolane che fanno parte di una rete di imprese finanziate con il Programma di Internazionalizzazione dell'Assessorato dell'Industria.
    Oggi, nel corso degli incontri B2B, l'assessora Maria Grazia Piras ha rivolto un saluto istituzionale ai rappresentanti delle aziende e ai 'buyers' cinesi. "Stiamo facendo un lavoro capillare e trasversale, con il coinvolgimento di altri Assessorati, per consentire alle imprese dell'agroalimentare e dell'ICT di penetrare nei mercati esteri e far sì che i nostri prodotti siano apprezzati fuori dai confini regionali e nazionali - ha detto Piras -. Il nostro programma per l'Internazionalizzazione vale complessivamente 30 milioni di euro e nell'ultimo triennio abbiamo messo in campo azioni incisive per aiutare le aziende a trovare nuovi sbocchi commerciali, dai bandi per le imprese singole, associate e in rete, ai Forum tematici e agli educational tour, passando per i corsi dell'Export Lab dedicati alla formazione di export manager. I risultati sono stati più che positivi e gli ultimi dati segnalano una crescita dell'export sardo, un aumento delle esportazioni legato anche alle strategie della Regione. A fare la differenza rispetto ad altre regioni e altre nazioni - ha sottolineato l'assessora incontrando la delegazione cinese - è la qualità dei nostri prodotti che raccontano una storia millenaria, una storia di aziende fortemente legate alle diverse zone dell'isola. Il nostro agroalimentare nasce e si sviluppa in un vero e proprio 'paradiso', una regione che sempre più deve diventare sinonimo di eccellenza, grazie alla qualità della vita e alla salubrità dei territori".
    I compratori cinesi hanno incontrato le aziende della rete "Sardinia Food Experience" della quale fanno parte sette realtà imprenditoriali, in particolare cantine, panifici, caseifici e produttori di dolciumi. Il piano della rete vale complessivamente oltre 430 mila euro, il 75% a carico della Regione.

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