Sardegna

A Serdiana boutique winery al femminile

Antonella Corda apre l'azienda dopo il successo al Vinitaly

Redazione Ansa

di Maria Grazia Marilotti

Antonella Corda presenta la sua omonima azienda tra le colline di Serdiana, Sud Sardegna, e i suoi gioielli enologici. Dal nome al logo, un volto di donna stilizzato, omaggio alla dea madre, allo slogan efficace, "Di madre in vigna", l'impronta femminile è marcata. L'inaugurazione è di questi giorni, tra visite in cantina e in vigna e una degustazione dei tre vini prodotti da uve raccolte a mano e affinamento in acciaio: Nuragus di Cagliari Doc (in purezza), Vermentino Doc di Sardegna (in purezza) e Cannonau di Sardegna (anche 10 per cento di Sirah).

Due bianchi e un rosso accompagnati dalle prelibatezze di Cucina.eat. Imbottigliati dallo scorso anno, apprezzati al Vinitaly. In particolare il Nuragus, fresco ed equilibrato al palato, contraddistinto da una caratteristica sapidità, ottimo abbinato alle crudités di mare. Nipote per parte materna di Antonio Argiolas, padre del Turriga, dopo aver ereditato nel 2009 le vigne di famiglia Antonella Corda ha preso le redini dell'azienda per creare la sua "boutique winery" e portare innovazione e note di modernità nel solco della tradizione. I suoi vini raccontano un territorio, storicamente vocato alla viticoltura, ma con qualche tocco di Trentino, regione di provenienza del marito, Christian Puecher, suo braccio destro in cantina e in vigna.

Le due vigne, per un totale di 15 ettari, si estendono su terreni sabbiosi, argillosi e calcarei, ciottolosi e limosi. Antonella Corda, agronoma specializzata in gestione vitivinicola, ha sposato la filosofia green: il terreno coltivato a vite è da circa un anno in conversione biologica, si stanno realizzando sistemi per il riutilizzo delle acque ed è in progettazione l'impianto fotovoltaico. Una piccola azienda che punta all'eccellenza. Un desiderio che ha preso forma per Antonella.

"Ho imparato sin da bambina a cogliere il fascino del lavoro in vigna - racconta All'ANSA - sono cresciuta tra i filari e le atmosfere festose della vendemmia in un paesaggio di rara bellezza. La vita tra i campi era il mio sogno e i sogni non si devono abbandonare - sottolinea l'imprenditrice - sono grata a mio nonno Antonio, a mio padre e mia madre e anche alla mia professoressa di scienze delle medie, Teresa Usala, che è riuscita a trasmettermi un grande amore per la botanica".

Diploma allo Scientifico, "fondamentale per i successivi studi in Agraria", spiega, dopo la laurea è stato un crescendo di competenze acquisite sul campo attraverso studio, formazione e aggiornamento. Di grande fascino l'architettura della cantina che richiama le case Campidanesi. L'azienda punta anche sui 12 ettari di oliveto e i quattro coltivati con grano Cappelli. Modernità, innovazione, sostenibilità e tradizione, la cantina di Antonella Corda è la storia di una giovane impresa declinata al femminile con passione e competenza.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it