Sardegna

Attentati, nessun dietrofront sindaci

Esporlatu, da Consiglio comunale aperto appello a istituzioni

Redazione Ansa

Gli amministratori del Goceano resistono, ma sollecitano un intervento forte delle istituzioni statali e regionali. "Ho ricevuto la solidarietà di tante persone, e questo mi dà la forza di restare al mio posto, di continuare". Giovanni Canu, vicesindaco di Esporlatu, vittima la scorsa settimana di un attentato intimidatorio che ha distrutto la sua casa di campagna, non molla.

E con lui resterà al suo posto l'intera amministrazione comunale. L'impegno di rimanere alla guida del Comune e di non cedere davanti alle intimidazioni è stato ribadito questa mattina nel corso del Consiglio comunale aperto che si è riunito nella sala del Centro culturale Gaias. Un appuntamento al quale ha partecipato la Comunità montata e numerosi sindaci e amministratori dei Comuni sardi.

"Siamo anche noi Stato e se ci arrendessimo sarebbe una resa dello Stato", ha detto il sindaco di Esporlatu, Franco Furriolu. "Il nostro è un paese laborioso e tranquillo - ha aggiunto il primo cittadino - e la nostra amministrazione è ispirata alla trasparenza e alla legalità. Certo anche noi, in buona fede, possiamo compiere degli errori, ma a questi si può rimediare discutendone assieme e confrontandoci civilmente.

Nessun atto può giustificare gli attentati e la violenza". Violenza che è esplosa nella notte fra sabato e domenica della scorsa settimana, quando un ordigno ha fatto saltare in aria la casa di famiglia del vicesindaco, nelle campagne vicino al paese, in località Sa Chessa. Canu, un anno fa, era già finito nel mirino degli attentatori, che avevano incendiato la sua auto.
   

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