Sardegna

Mal di Sardegna Arena per Cagliari, 9 ko

La maggior parte delle sconfitte sono arrivate in casa

Redazione Ansa

Il Cagliari perde più in casa che fuori: nove ko interni su sedici sconfitte complessive. Ed è quasi una buona notizia visto che la squadra rossoblù dovrà giocare le prossime due partite ravvicinate lontano dalla Sardegna Arena. Fanno male tutte le sconfitte. Ma quelle davanti ai propri tifosi e con goleada (due negli ultimi tre turni alla Sardegna Arena) molto di più. Quella di ieri, poi, è pesante perché arriva non dal Napoli, ma da una squadra che non vinceva da quattro settimane. E che, per quello che aveva fatto vedere nel primo tempo, sembrava ancora nel pieno della crisi. Che cosa è successo nella ripresa.

Il Cagliari, non si capisce perché, si è abbassato di una ventina di metri e ha fatto quello che Lopez gli aveva chiesto di non fare: concedere campo ai granata. Mazzarri dice che il merito è anche suo e spiega la metamorfosi con il suo cambio di modulo. Il risultato? Nei primi minuti della ripresa il Torino ha giocato a una sola porta. Mazzarri, poi Ljaijc. Ed è stata la fine.

Ma la domanda che tutti i tifosi cagliaritani ieri si sono fatti è questa: basta davvero un cambio di modulo e l'ingresso in campo di un giocatore per far vincere una squadra quattro a zero fuori casa? Il Torino non ha risparmiato i rossoblù. La classifica sì: le dirette concorrenti hanno perso tutte tranne la Spal, che comunque ha una partita in più. I punti sulla terzultima sono rimasti cinque, ma il messaggio che è arrivato nel dopopartita con il ritiro "pasquale" di oggi è stato molto chiaro: contro il Genoa martedì e contro il Verona domenica non si può più sbagliare. La posizione di Lopez in panchina rimane salda: cambiare tutto ora con un distacco così dalla zona calda sembra inverosimile. Il black out con il Toro, però, è suonato come un segnale di allarme. Che fa il paio con la brutta prova di Benevento, rimediata dal carattere e dall'autolesionismo dei campani inspiegabilmente ripiegati indietro negli ultimi cinque minuti dopo aver condotto le danze per tutta la gara.

Il ritiro potrebbe servire a capire che cosa sta succedendo. C'è un dato di fatto: senza Cigarini in campo la squadra non riesce a giocare la palla con la calma che serve per poter rifiatare.
   

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