Sardegna

Meningite: 8 casi da Natale, due i morti

No ai luoghi sovraffollati ma bus e scuole non sono a rischio

Redazione Ansa

Sono otto i casi di meningite registrati tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018. Il quadro è stato fornito da Federico Argiolas, direttore dei servizi di promozione della salute, durante la conferenza stampa dell'assessore regionale della Sanità Luigi Arru e dei vertici del servizio profilassi della Assl di Cagliari, dopo l'ultimo episodio accertato in città. Il primo caso sotto Natale, il 25 dicembre. La ragazza, ora guarita, era stata colpita dalla meningite ceppo clonale B 213.

Due casi si sono registrati poi a Nuoro: un assistito e la badante, ceppo clonale 41-44. Altri due casi sono arrivati a gennaio a Cagliari: uno ha riguardato un giovane di Lanusei, deceduto, ceppo clonale 11. Poi un silenzio epidemiologico durato due mesi. Infine gli ultimi tre casi a marzo con un giovane deceduto. Tutti nella zona di Cagliari: l'ultima persona colpita è un 21enne ricoverato al Brotzu da sabato.

Nel frattempo la Regione ha fornito alcuni consigli per evitare la psicosi. No ai posti sovraffollati, ma scuole, pullman e università sono luoghi sicuri, rassicura Giorgio Steri, direttore del servizio di igiene pubblica della Assl di Cagliari. "Le norme ministeriali dicono - ha spiegato - che il contagio si rischia stando otto ore accanto a una persona in aereo in un volo intercontinentale. Negli incontri occasionali, invece, non c'è il tempo per la trasmissione. Ci vuole un contatto stretto e prolungato". Da evitare - spiegano gli esperti - i comportamenti a rischio. Un esempio? Bere contemporaneamente da più cannucce in uno stesso bicchiere.

Escluso per il momento il possibile ricorso alla vaccinazione universale. "Non è un'epidemia - ha ribadito Arru - la vaccinazione estesa a tutta la popolazione non è indicata". Anche lo stare fila negli ambulatori per la profilassi non è considerato un comportamento a rischio. Nell'ultima settimana sono state somministrate circa mille vaccinazioni da persone a rischio o che si ritenevano tali. Il consiglio per chi ha qualche dubbio o sospetto è quello di rivolgersi innanzitutto al medico di base. I sintomi? Febbre, vomito, forte mal di testa. Ma anche irrigidimento e raffreddamento degli arti.(ANSA).
   

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