Sardegna

Sciopero penalisti sardi, alta adesione

Protesta nazionale contro ordinamento carcerario

Redazione Ansa

Decine di udienze saltate nei tribunali monocratici, quasi tutte al collegiale. Diversi avvocati, inoltre, hanno ottenuto il via libera dai propri assistiti detenuti per aderire allo sciopero anche in sede di udienza preliminare, dove l'astensione era più a rischio. I dati definitivi non sono ancora disponibili, ma l'impressione è che la prima delle due giornate di protesta dei penalisti abbia avuto anche in Sardegna numeri decisamente elevati.

"Possiamo già dire che l'astensione è stata praticamente totale - assicura Rodolfo Meloni, presidente delle Camere penali - possiamo dire che quasi tutti i penalisti sardi hanno aderito alla mobilitazione". Che i numeri sullo sciopero fossero alti era apparso già chiaro ieri dal primo mattino: le aule dei monocratici hanno rapidamente chiuso i procedimento con raffiche di rinvii. La stessa cosa è accaduta anche nelle due sezioni colleggiali, che oggi non hanno celebrato processi.

I motivi dell'astensione riguardano quasi per intero i problemi nelle carceri. "C'è un ritardo nell'attuazione della delega in materia di ordinamento penitenziario - spiega Meloni - delega che era stata data al Governo col decreto Orlano, e che dopo una serie di continue promesse, con una scusa o con l'altra, si è trasformata in un nulla di fatto. Sono passati mesi e siamo ancora in alto mare. La situazione nelle carceri sta degenerando. Gli interventi di questi anni sono stati dei palliativi e ora negli istituti di detenzione si vivono condizioni di grande difficoltà".

L'ultimo Consiglio dei ministri prima delle elezioni avrebbe dovuto varare la parte della riforma che maggiormente sta a cuore ai penalisti italiani, ovvero l'accesso alle misure alternative alla prigione. Non solo. Era previsto anche l'innalzamento della pena per ottenere l'affidamento in prova ai servizi sociali, ora precluso agli autori di alcune categorie di reati. Alla fine, però, il voto non c'è stato. E proprio il tema legato alla vita in carcere - molto sentito anche dai Radicali - ha unito in un fronte unico gli avvocati e i loro clienti che stanno autorizzando i difensori di fiducia allo sciopero.

L'astensione prosegue oggi e si annunciano le stesse adesioni di ieri.
   

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