Sardegna

Polemiche vendita Surigheddu-Mamuntanas

Centrodestra attacca Regione, "è una svendita"

Redazione Ansa

"No alla svendita del compendio agricolo di Surigheddu e Mamuntanas da parte della Regione". Lo chiede a gran voce la coalizione di centrodestra e autonomista di Alghero, guidata dal vicecapogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Marco Tedde, e composta, oltreché dagli azzurri, da Lega, Psd'Az, Patto Civico, Ncd, Fdi, Azione Alghero e Udc. Oggi gli esponenti dell'opposizione hanno manifestato davanti ai cancelli dell'azienda agricola di proprietà della Regione.

"La giunta Pigliaru vuole svendere il compendio al migliore offerente - hanno detto - e troviamo semplicemente incredibile il silenzio dei sindaci di Alghero e di Sassari, Mario Bruno e Nicola Sanna, e della Rete metropolitana del Nord Ovest Sardegna. E' una vera e propria vendita al buio - aggiungono - secondo le norme codicistiche sulla vendita dei beni pignorati, priva di strategia e di attenzione alle esigenze del territorio provinciale".

La proprietà della Regione è costituita da 1.166 ettari di terra fertile, inutilizzati dal 1982, un bacino da circa 2milioni di metri cubi d'acqua a carattere torrentizio, oltre 18mila metri quadri di fabbricati storici, realizzati nella prima metà del Novecento, una chiesetta del 1200 e tre nuraghi.

"Il governo regionale calpesta l'intesa istituzionale stipulata nel 2007 dal Comune di Alghero con l'allora presidente della Regione, Renato Soru, la Provincia di Sassari e i Comuni dell'Area di crisi di Sassari e Porto Torres - denuncia Tedde, che all'epoca era il sindaco di Alghero - Quell'intesa prevedeva un utilizzo dell'area di Surigheddu a fini agricoli, con contestuale inserimento di strutture ricettive a rotazione d'uso e un centro benessere".

Secondo gli autori della protesta, "viene disatteso anche lo studio di Laore del 2009, che prevedeva la realizzazione di due strutture alberghiere a 4 e 5 stelle per 600 posti letto e piccoli resort che avrebbero dovuto consumare solo produzioni aziendali, un campo da golf a 18 buche, strutture per il turismo attivo, aree per l'allevamento e l'agricoltura, con un investimento di 55milioni e 300 posti di lavoro previsti".
   
   

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