Sardegna

Elezioni: M5s al 42% in Sardegna

Centrodestra al 31%, crolla il centrosinistra (18%)

Redazione Ansa

di Fabrizio Fois

Il Movimento 5 stelle vola in Sardegna e si conferma il primo partito nell'Isola con oltre il 42% sia al Senato che alla Camera sulla scia dell'exploit avvenuto alle Politiche del 2013. La pattuglia pentastellata sarda a Roma sarà formata da 16 parlamentari, guidati dagli uscenti Emanuela Corda e Andrea Vallascas, entrambi riconfermati. Tra le new entry il velista Andrea Mura e lo scrittore Gianni Marilotti. Esulta il coordinatore regionale della campagna elettorale, il sindaco di Assemini Mario Puddu: "ce lo aspettavamo - dice - meglio di così davvero non si poteva fare". Il miglior risultato alla Camera è nel Sulcis, con il 45,7%, e nel Nuorese-Ogliastra al Senato con oltre il 43%.

Crolla invece il Pd, che governa la Regione con una maggioranza di centrosinistra: si è fermato al 14,8% alla Camera e al 15,3% al Senato - peggior risultato nel Sulcis. Restano fuori dai Palazzi romani molti uscenti, alcuni eccellenti come gli ex senatori Silvio Lai (Pd) e Luciano Uras (Cp); i democratici, in particolare, perdono nove seggi, conquistandone solo tre. Tra gli eletti il segretario regionale Giuseppe Luigi Cucca che ammette la "pesante" sconfitta elettorale. Una debacle che trascina dietro anche il centrosinistra - 17,7% alla Camera e 17,8% al Senato - inchiodato al terzo posto dopo un centrodestra che ottiene il 31% alla Camera e il 31,1% al Senato. Forza Italia, pur perdendo diversi punti rispetto al 2013, tiene soprattutto nelle sue storiche roccaforti della Gallura e a Cagliari, mentre i dem perdono anche nel Nuorese.

Nel centrodestra Fi, come evidenzia il coordinatore regionale e neo deputato Ugo Cappellacci, regge all'urto della Lega a cui non riesce il sorpasso avvenuto nel resto del Paese. Per gli azzurri tre seggi e una convinzione: "è un avviso di sfratto a chi governa la Regione". Nel frattempo da Villa Devoto profilo basso e solo silenzio, mentre il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, sconfitto nella competizione elettorale, ammette che ora è necessario un momento di riflessione "su questa sonora sconfitta".

Convince, invece, il patto tra la Lega di Salvini e il Partito Sardo d'Azione. Nelle precedenti politiche la Lega si era fermata allo 0,16% e il Psd'Az al 2,18%: oggi insieme arrivano al 10,8% alla Camera e all'11,7% al Senato. "È stato premiato un accordo chiaro basato su punti programmatici concreti nell'interesse della Sardegna e riconosciuta l'affinità sotto l'egida del federalismo - spiega il segretario nazionale e neo senatore Christian Solinas - Quindi non si trattava di un'alleanza innaturale".

E se la bandiera dei Quattro Mori sventolerà di nuovo in Parlamento, dove era assente dal 1996, non ce l'ha fatta il Polo dell'Autodeterminatzione che riuniva i movimenti indipendentisti sardi. Alla sua prima uscita, il soggetto che fa capo all'ex direttore dell'Unione Sarda, Anthony Muroni, si afferma con un buon 2,2% alla Camera e il 2,5% al Senato. "Un risultato importante e solo il primo chilometro di una maratona appena iniziata", dice il giornalista. Ma il sardista Solinas taglia corto: "il risultato è inferiore alla somma delle delle singole sigle".

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