Sardegna

Cappotto M5s, crolla Pd, bene Salvini

Indipendentisti vedono seggi più vicini. Fi perde 7 punti

Redazione Ansa

Il Movimento 5 stelle fa cappotto in Sardegna: si conferma il primo partito nell'Isola rispetto alle Politiche del 2013 e si prepara ad una affermazione che, se confermata dai risultati finali, lo porterebbe a superare il 40%. Quando è stato scrutinato circa il 20% dei seggi su un totale di 1.838, i pentastellati si attestano sul 41% al Senato ottenendo oltre 10 punti in più dell'exploit delle precedenti elezioni.

Anche nell'Isola si profila una debacle per il Pd che viaggerebbe 10 punti sotto il dato del 2013: ora è tra il 16 e il 18% contro il 27 di cinque anni fa. Convince l'elettorato il patto tra la Lega di Salvini e il Partito sardo d'Azione, una inedita alleanza che ha suscitato polemiche all'interno dello zoccolo duro dei sardisti più inclini ai valori della sinistra.

I due separati non avevano brillato nelle precedenti Politiche: la Lega si era fermata allo 0,16% e il Psd'Az al 2,18%: oggi insieme potrebbero superare il 10%. In Forza Italia continua la lenta erosione degli ultimi anni: rispetto al 2013 rischia di perdere 7 punti percentuali, dal 21 al 14% circa.

Quanto alle coalizioni, si profila un avanzamento del centrodestra: compatto potrebbe superare il 30% al Senato. Il centrosinistra arretra e si vedrà costretto a rincorrere gli avversari, fermo intorno al 19%. Al debutto il polo dell'Autodeterminatzione fondato dal giornalista Anthony Muroni, ex direttore de L'Unione Sarda: la sua lista ha buone probabilità di superare il 3%.

Un successo per gli indipendentisti che forse hanno trovato una casa comune e qualche seggio in Parlamento dopo anni di diaspore e insuccessi elettorali. Sotto le previsioni LeU: la lista di Pietro Grasso non dovrebbe andare oltre il 3%.
   

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