Sardegna

Rai: la Pimpa e Nausicaa parlano sardo

Progetto Regione per cartoni animati in lingua sarda in tv

Redazione Ansa

La Pimpa parla in sardo e Boreddu va alla scoperta dei Giganti di Mont'e Prama. Per accendere la fantasia, creare emozioni e magia e allo stesso tempo avvicinare bambini e giovani in modo divertente alla lingua e cultura sarda: con questo obiettivo la Regione ha messo a disposizione 150mila euro per due bandi destinati alla realizzazione di audiovisivi di animazione e videogame e prodotti musicali da diffondere attraverso tv, radio, web, scuole.

Per la prima volta un cartone doppiato in lingua sarda approda alla rete pubblica. Le avventure della cagnolina a pois creata da Altan saranno trasmesse sulle frequenze regionali di Rai3 dal 4 marzo la domenica alle 10:20: 13 puntate della durata di circa cinque minuti. A dare la voce a La Pimpa sarà l'attrice Rossella Faa che canta anche la sigla assieme a Elisa Pistis e Antonella Puddu. Prodotto da Rai Sardegna con il contributo della Regione, è uno dei cinque progetti che hanno vinto il bando.

La società cooperativa Zena ha realizzato "Nausicaa l'altra Odissea", il fortunato corto di animazione disegnato da Bepi Vigna, dodici puntate dedicate a importanti figure di donne tra storia e mito, del Mediterraneo. Service studio ha invece firmato "Boreddu e Is gigantis de Mont'e Prama", cartone animato in 3D dove il protagonista conduce lo spettatore tra le bellezze archeologiche e culturali della Sardegna. C'è anche il video game "Chirchende a Monica", applicazione in lingua sarda. Radio X ha realizzato un ciclo di radiodrammi scritti, musicati e animati "Sa famill'e Coccerinu.

Cullera, Frocchitta e CoccerinuBai cicca", un lavoro incentrato sulle tradizioni e sull'identità. "Questo bando ha una importanza straordinaria nelle politiche per la lingua sarda che stiamo portando avanti - ha detto l'assessore della Cultura Giuseppe Dessena - i cartoni animati diventano così il veicolo di conoscenza il più attrattivo possibile, attraverso il quale i bambini si avvicinano alla lingua, uno strumento concreto adatto alla loro età, che può essere diffuso attraverso i media".
   

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