Sardegna

Cisl incalza Regione, più forte con Roma

Carta, più politiche per lavoro. Su reddito siamo alla deriva

Redazione Ansa

Nuovi equilibri con lo Stato, soprattutto alla vigilia del voto del 4 marzo, e con l'Europa per far fare un salto di qualità alla Sardegna. Un cambio di passo. E il destinatario del messaggio è innanzitutto viale Trento. Lo chiede la Cisl. "La Regione deve recuperare un diverso rapporto con Roma - ha spiegato il segretario regionale Gavino Carta in una conferenza stampa per fare il punto della situazione a quattro giorni dalla elezioni soffermandosi sulla specialità dell'autonomia - non si può promuovere in Sardegna uno sviluppo autopropulsivo. Le Regioni in ritardo come la nostra hanno bisogno di essere aiutate.

Non viene fatto nella misura che ci pare opportuna. Il ruolo della Regione deve essere più forte per consentire una accelerazione della spesa e degli investimenti nelle infrastrutture, nel settore produttivo e nel lavoro". Nel mirino anche il rapporto della Regione con i più "piccoli". "Bisogna riscrivere l'atto costitutivo della Regione - ha indicato Carta - così come è, è più centralista dello Stato, completamente paralizzata da una burocrazia che la rende inefficiente. Pensiamo al Piano di sviluppo rurale". Serve un "diverso rapporto con Stato ed Europa - ha ribadito - La questione sarda deve essere centrale come lo è stato ai tempi del piano di rinascita, ma oggi con una declinazione diversa. La specialità va adattata all'attualità".

Il tema centrale per il futuro rimane il lavoro. "Il 57 per cento dei giovani non lavora - ha ricordato il segretario della Cisl - ci sono 430mila inattivi. Due su tre sono senza occupazione. Per giunta, con la produttività stagnante, le ore lavorate valgono meno". Possibile rimedio: tenere operative le norme sull'occupazione dell'ultima legge di stabilità nazionale e regionale puntando su cantieri e bonus. Il sindacato spinge anche per la pronta perimetrazione delle zone economiche speciali. Altro tema caldo, l'energia. "Accogliamo come buona notizia la ripartenza dell'Alcoa - ha sottolineato Carta - ma il costo dell'energia è relativamente alto.

Prima la domanda di energia arrivava da Porto Torres, Ottana e Sulcis, ora la maggiore richiesta parte da Cagliari, una città, non un polo industriale". E a proposito di industria la Cisl indica la strada. "Vanno bene agricoltura e turismo ma di industria la Sardegna non può proprio fare a meno", ha chiarito il segretario. Allarme sull'impoverimento del reddito. "Siamo alla deriva. Abbiamo numeri più vicini alla Grecia che alla media europea. E poi fenomeni preoccupanti come l'invecchiamento della popolazione e la fuga di giovani al ritmo di settemila all'anno".

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