Sardegna

Rischio tagli centri riabilitazione

"Limitazioni al 7% del budget", verso iniziative di protesta

Redazione Ansa

Limitazione dei tetti di spesa con il rischio di non poter assicurare il servizio sino ad ora garantito dai centri di riabilitazione e di dover provvedere a una drammatica riduzione del personale. E' l'allarme lanciato da Acris, l'associazione centri riabilitativi della Sardegna, che ricorda: "le nostre strutture si trovano a dover operare nell'indeterminatezza delle risorse a disposizione per garantire l'assistenza nel territorio". Questo perché "la Regione non ha ancora determinato i tetti di spesa per il 2018, né l'Ats ha provveduto a proporre ai Centri Riabilitativi la stipula del contratto".

Non solo. "Qualche settimana fa - ricorda Acris - l'Ats ci ha fatto sapere che, in attesa della definizione dei nuovi contratti 2018, fino al 30 aprile 2018 le strutture dovranno attenersi a una limitazione dell'utilizzo del tetto di spesa, nella misura del 7% del budget assegnato per l'anno 2017". Se confermato per tutto il 2018, significherebbe aver avuto una riduzione del 20% in soli due anni.

Contemporaneamente, Acris denuncia anche le mancate convocazioni dei tavoli tecnici dall'Ats e dalla direzione generale dell'assessorato alla Sanità. Salvatore Pani, presidente di Acris, sollecita "l'intervento di ogni singolo utente, cittadino, lavoratore a voler intraprendere iniziative individuali (o di gruppo) di protesta, al fine di tutelare il diritto alla salute, al posto di lavoro e alla cittadinanza in generale", e annuncia che "una serie di manifestazioni unitarie". Questa situazione, commenta il consigliere regionale di Forza Italia, Edoardo Tocco, "penalizza soprattutto i pazienti, molti dei quali in lista d'attesa". Un quadro allarmante che Tocco sottoporrà all'attenzione della commissione Sanità.
   

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