Sardegna

Ex dipendenti Saremar, "lasciati soli"

Appello a politica, reinserimento lavorativo al palo

Redazione Ansa

"Siamo stati lasciati soli, abbandonati a noi stessi con risorse economiche in rapido esaurimento e senza alcuna risposta: chiediamo soluzioni soddisfacenti". E' l'appello lanciato dal comitato dei lavoratori ex Saremar che ricorda "il disperato bisogno di aiuto di questi sventurati lavoratori, di cui la politica e le istituzioni sembrano essersi completamente dimenticate". Il comitato chiede "il semplice rispetto degli impegni assunti ripetutamente dalle istituzioni regionali e dall'aggiudicatario del servizio". Ovvero, dalla società Delcomar che, come previsto dal bando di gara, aveva l'obbligo di ricollocare il personale ex Saremar.

Dopo l'affidamento dei collegamenti con le isole minori, la Regione - ricorda il Comitato - "aveva provveduto a stanziare ulteriori risorse per l'implementazione di politiche attive e di formazione volte a favorire il reinserimento occupazionale degli ex Saremar. Risorse che, programmate per il 2016-2017, sono esaurite senza aver sortito un effetto apprezzabile". Non solo: "Pur essendo venuta meno ai propri impegni, Delcomar non ha subito alcuna conseguenza e - sottolineano gli ex Saremar - colpisce l'inerzia dei vertici della Regione Sardegna che nulla hanno fatto per costringere la società ad onorarli".

"Non tutti vi hanno lasciati soli", interviene a stretto giro il consigliere regionale di Art 1 Sdp, Luca Pizzuto. "Con una mozione, presentata insieme ai consiglieri Pietro Cocco (Pd) e Pierfranco Zanchetta (Upc) e che presto andrà in Aula - dice l'esponente di Liberi e Uguali - chiediamo che si verifichi l'effettivo rispetto del contratto di servizio". In ogni caso, conclude Piuzzuto, "è inaccettabile che il Consiglio regionale non venga informato su questo servizio pubblico finanziato dalla Regione con un importo di 11 milioni e 600mila euro l'anno".
   

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