Sardegna

Corte Conti:più assenteismo e corruzione

Inaugurato anno giudiziario,faro su dipendenti pubblici infedeli

Redazione Ansa

I dipendenti pubblici che si macchiano di corruzione creano un "danno di immagine" all'ente per il quale lavorano e per la pubblica amministrazione più in generale. Lo ha sottolineato la Procuratrice regionale Antonietta Bussi, nel giorno dell'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti in Sardegna. In particolare il riferimento è andato sul caso "Sindacopoli", l'inchiesta partita da Oristano sulla corruzione negli incarichi e in decine di appalti in tutta l'Isola che ha fatto scattare un ipotesi di "danno di immagine" per il pubblico.

"È stato imputato a numerosi soggetti - ha sottolineato la procuratrice Bussi - che hanno agito in qualità di pubblici ufficiali, di aver dato vita ad una vera e propria associazione a delinquere finalizzata a controllare l'affidamento degli appalti e dei servizi per incarichi di progettazione. Agli stessi è stato addebitato di aver screditato con la propria condotta l'immagine esterna dell'amministrazione, compromettendone la credibilità e la reputazione presso i cittadini".

PIU' CORRUZIONE E ASSENTEISMO. Dipendenti pubblici assenteisti, ma anche quelli che fanno il doppio lavoro senza essere autorizzati. Soldi sottratti illecitamente o distratti dalle casse degli Enti, così come trasferte gonfiate per ottenere rimborsi non dovuti. E ancora i risvolti erariali dell'inchiesta "sindacopoli" e le aziende pubbliche che acquistano immobili a prezzi gonfiati. Sono le irregolarità dei dipendenti pubblici, molte più dolose che colpose, le inchieste che maggiormente hanno impegnato gli inquirenti della Corte dei Conti, come confermato nel suo intervento dal Procuratore regionale Antonietta Bussi, alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario della magistratura erariale in Sardegna.

In precedenza, la presidente della Corte dei Conti isolana Angela Silveri aveva anche lei rimarcato - riassumendo l'attività della sezione controllo e di quella giurisdizionale - i danni alle casse pubbliche derivati dalle assenze ingiustificate. Tra i casi segnalati quello di un militare che, in aspettativa per studio, ha confinato a percepire lo stipendio anche oltre il tempo dovuto. Oppure un parcheggiatore che si intascava i soldi delle multe. "Il fenomeno delle assenze ingiustificate - ha detto la presidente Silvestri - è risultato, purtroppo, abbastanza diffuso e di esso la Sezione si è occupata con diverse pronunce".

Sul versante dei numeri le sentenze di responsabilità nel 2017 sono state 29, le assoluzioni 7, i giudizi ancora pendenti 41 e quelli definiti 44.

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